Brexit. Farage, ‘se sarà “annacquata” tornerò per scontro politico senza precedenti’

di Notizie Geopolitiche – 

BrexitLa decisione dell’Alta Corte di imporre un voto parlamentare per ratificare l’inizio del processo di Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, non ha fatto piacere a Nigel Farage, il leader del partito euroscettico in odore di xenofobia Ukip, il quale è stato uno dei promotori del referendum che, il 23 luglio scorso, ha visto i cittadini britannici esprimersi per il 51.9% in favore di un distacco del proprio paese da Bruxelles.
In un dibattito svoltosi ieri sulla televisione di stato inglese Bbc, Farage ha duramente attaccato la sua interlocutrice Gina Miller, l’imprenditrice che con il suo ricorso all’Alta Corte ha portato a questo verdetto che causerà con tutta probabilità un rallentamento della Brexit è che rischia anche, come afferma lo stesso Farage, di “annacquarla”, ossia di portare a negoziazioni con Bruxelles, volute dai laburisti, partito contrario al provvedimento, che impedirebbero un totale distacco dall’Ue.
Se queste previsioni dovessero avverarsi ed il risultato del voto fosse, come affermato da Farage, “tradito”, il leader dell’Ukip si è detto pronto a ritornare sulla scena politica dalla quale si era ritirato in seguito all’esito positivo della consultazione (probabilmente per non doverne affrontare le dure conseguenze, lasciando la patata bollente in mano ai suoi successori), aggiungendo che “se il popolo si sentirà ingannato si scatenerà una rabbia politica mai vista in precedenza”.
La decisione di Londra di uscire dall’Ue ha portato per ora più danni che benefici, mentre i paesi comunitari stanno operando per rendere il più costoso possibile in termini economici e politici l’affrancamento da Bruxelles, i mercati hanno già cominciato a punire il Regno Unito, avvolto in un clima di incertezza che ha fatto crollare il valore della sterlina a livelli mai visti da oltre 31 anni, portando inoltre aziende e banche a preparare un esodo, già cominciato, dal paese verso stati Ue e causando il declassamento del debito britannico da parte di tutte le principali agenzie di rating.
farage_nigelL’esito del referendum ha inoltre diviso letteralmente in due il paese, non solo dal punto di vista delle percentuali, ma anche sotto l’aspetto geografico, con Inghilterra e Galles favorevoli alla Brexit a fronte Nord Irlanda e Scozia decisamente contrari.
Proprio quest’ultima sta conducendo, a livello sia interno sia europeo, una battaglia per obbligare Londra a rispettare la volontà dei propri cittadini, che verrebbero trascinati fuori dall’Unione contro la loro volontà, richiedendo anche un nuovo referendum sull’indipendenza del paese, analogo a quello che nel settembre 2014 ha visto la vittoria degli unionisti ma il cui esito, ad oggi, potrebbe non essere lo stesso di due anni fa.