Brexit. Firmata la Withdrawal Bill: fine della preminenza delle leggi europee su quelle britanniche

di Elisabetta Corsi

Nuovo tassello nel processo della Brexit: a quanto riferiscono canali ufficiali e Downing Street, è stata firmata dalla regina Elisabetta la legge, la Withdrawal Bill, che porterà definitivamente alla separazione della Gran Bretagna dall’Ue. Dopo dopo 40 anni di legislazione europea, le leggi europee verranno integrate nel quadro legislativo britannico rimanendo così operative e garantendo di conseguenza un’uscita liscia e ordinata, senza vacua, e nel contempo una tutela per i trattati che Londra dovrà stipulare con Bruxelles.
In pratica vi è un ribaltamento rispetto alla legge del 1972 in cui era stabilito che le leggi europee avevano la precedenza su quelle inglesi, per cui Londra tornerà ad avere piena competenza su tutto il sistema legislativo attraverso l’abrogazione dello “European Communities Act”.
La premier Theresa May ha dichiarato che “Questo è un momento storico per il nostro paese e un passo significativo nella realizzazione di quanto richiesto dal popolo inglese”. Inoltre ha ringraziato David Davis Julian Smith e la baronessa Evans per il lavoro svolto per arrivare a questa legge che sarà uno dei maggiori blocchi che porteranno alla costruzione di un “futuro luminoso per il Regno Unito al di fuori dell’Unione Europea”. La legge è arrivata in porto dopo un dibattito parlamentare durato mesi, tanto che la proposta di legge fu presentata in parlamento nel luglio 2017 ed è stata dibattuta per più di 250 ore in aula, e rappresenta una vittoria dei conservatori.
Il giorno del “Leave” sarà il 29 marzo 2019, precisamente alle 11 di sera ora locale. La storia iniziata nel lontano 1972 si chiuderà tra nove mesi e dopo che cosa succederà non si sa ancora.
Il settore dell’economia in particolare delle case automobilistiche è in ansia e molte aziende temono la chiusura una volta entrata in porto la Brexit o comunque di dover lasciare il paese. Il timore è infatti che vi sia non solo l’uscita dall’Unione ma anche dall’unione doganale e dal mercato unico.