di Mariarita Cupersito –
L’Internal Market Bill, il progetto di legge del premier inglese Boris Johnson che punta a rimettere in discussione mediante una norma nazionale l’accordo di recesso già raggiunto con Bruxelles sulla Brexit, vince la prima votazione alla Camera dei Comuni britannica. Il discusso disegno di legge, costituendo una esplicita violazione del diritto internazionale con particolare riguardo alla messa in discussione dello status commerciale e doganale dell’Irlanda del Nord, ha suscitato la dura reazione dell’Unione europea mettendo a rischio i negoziati commerciali in corso. Boris Johnson ha giustificato la sua intenzione di ridefinire unilateralmente l’accordo con Bruxelles per il dopo Brexit come una “polizza assicurativa contro il comportamento irragionevole del blocco”. Per il primo ministro inglese, una legge che ignori alcuni punti dell’accordo di recesso della Brexit era infatti necessaria in quanto l’Unione europea potrebbe “arrivare a misure estreme e irragionevoli nel trattamento verso la Gran Bretagna”, ha dichiarato, accusando Bruxelles di voler imporre un blocco alimentare che dividerebbe di fatto il Regno Unito.
Nonostante dai partner internazionali siano arrivate diverse smentite, Johnson paventa la minaccia europea di istituire un confine tra Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito, qualora Londra non accetti le sue condizioni dell’accordo commerciale post-Brexit.
La proposta di legge, pur avendo superato il primo scoglio ha però suscitato malcontento nel partito conservatore: il provvedimento è stato approvato con 340 sì e 263 no, con varie astensioni che hanno indebolito la maggioranza e che lasciano intuire possibili differenti esiti nelle prossime tappe dell’iter. L’ex ministro Bob Neill ha annunciato un emendamento che sottoporrebbe al veto della Camera ogni passaggio della legge che sia incompatibile con il diritto internazionale, riducendo così l’impatto della proposta nei rapporti con l’Ue.
Il prossimo 22 settembre la proposta andrà in sede di commissione per essere esaminata prima della terza lettura, l’ultima ai Comuni, e passare successivamente alla Camera dei Lord.