Brexit. Johnson interviene a muso duro, ‘cestinare i piani di Chequers’

di Elisabetta Corsi –

L’ormai ex ministro degli Esteri Boris Johnson torna a farsi sentire e questa volta ancora più fortemente contro la linea della premier Theresa May sulla Brexit. Durante un suo discorso tenutosi a Birmigham, al congresso dei Tory, Johnson ha rimarcato come a suo parere i piani di Chequers, cioè la proposta di accordo sulla Brexit, sarebbero da cestinare, affermazione alla quale è seguito un sentito applauso.
Un altro punto che ha ribadito è che venuto il tempo di “una elegante, dignitosa e gratificante uscita” dall’Unione Europa del Regno Unito nel pieno rispetto del voto degli elettori. Per Johnson i piani di Chequers sono un vero e proprio tradimento degli elettori e secondo la sua opinione bisognerebbe riportare la May ai suoi piani originali, perché in questo modo non si profila un compromesso ma qualcosa di davvero pericoloso e instabile sia sul piano economico che politico. Questi piani sono un oltraggio alla Costituzione e non certo il riprendersi il controllo bensì perdere il controllo.
L’ex ministro si è espresso contrario a un altro referendum perché in questo modo sarebbe un danno per la politica britannica che perderebbe di credibilità e ha dichiarato che “La gente sarebbe richiamata al voto solo per arrivare alla risposta che i sostenitori del ‘rimanere” vogliono’. Secondo la sua idea è pura fantasia rattoppare il problema e negoziare un buon piano solo dopo l’uscita dall’Unione Europea, a marzo 2019.
Inoltre ha dichiarato che “Se sbagliamo, se procediamo con questa soluzione antidemocratica, protrarremo questo tedioso e tossico affare che è sconfortante per le persone di buon senso che ci chiedono di andare avanti con le loro priorità”. Senza dimenticare perché si trovava lì, ha dichiarato che “la mia funzione qui oggi è quella di provare, con tutta l’umiltà, di mettere un po’ di piombo nella matita collettiva, di fermare questo filtro che mina la fiducia in noi stessi e invitarvi a sentire una reale e giustificata fiducia in quello che possiamo fare”.
Sull’Irlanda del Nord si è espresso contrario al progetto del governo e ha consigliato di lavorare ad una strategia che può dare una soluzione sia tecnologica che commerciale, chiamata Grande Canada (simile all’accordo tra Canada e Usa), che garantirà il commercio senza attriti con l’Europa.
La risposta della premier May non si è fatta molto attendere. Come primo punto ha osservato che il suo interesse è quello dell’intera nazione e quindi anche del rapporto con l’Irlanda del Nord. “L’Irlanda del Nord – ha dichiarato la premier – è parte del Regno Unito e sarà garantito il sostegno ai cittadini”, e inoltre Chequers è l’unico piano presente sul tavolo al momento. Questa ingerenza di Johnson non è stata molto apprezzata dalla May che si è sentita un po’ “messa in croce” e frustrata dalle parole dell’ex ministro.