Brexit. May ottiene la proroga, ma non oltre le europee

di Elisabetta Corsi

La premier britannica Theresa May è volata a Bruxelles per ottenere un ritardo nella Brexit, specificando che ci vorrà ancora del tempo perché il suo piano venga approvato in Parlamento. L’ Unione Europea ha accolto la richiesta della May, ma solo fino al 7 maggio, quindi un breve periodo in quanto dopo si terranno le elezioni europee.
Tuttavia è stata posta una condizione per ottenere questo provvedimento, e cioè che il piano May venga approvato definitivamente la prossima settimana dai Comuni, altrimenti l’uscita sarà inderogabilmente il 29 marzo, e senza un accordo. Secondo Bbc Europe, se il Regno Unito accettasse di partecipare alle elezioni europee potrebbe posticipare l’uscita dall’Ue anche a fine anno.
Il negoziatore, Michel Barnier, ha commentato che questo breve ritardo potrà portare a un voto positivo la prossima settimana alla Camera dei Comuni, ed ha aggiunto che “Noi abbiamo fatto del nostro meglio, ora la soluzione è a Londra”. Sulla vicenda si è espresso anche il presidente francese, Emmanuel Macron, avvertendo che se il piano non venisse approvato, il Regno Unito dovrà lasciare l’Unione senza un accordo.
In ogni caso la Gran Bretagna ha tempo di decidere fino all’11 aprile se lasciare l’Ue a maggio o meno, in caso di ennesimo rifiuto dell’accordo. Il problema che si sono posti tutti i paesi Ue è che se il Regno Unito non uscisse prima delle elezioni europee dovrebbe votare anch’esso come paese membro, ma allo stesso tempo rischierebbe di invalidare giuridicamente il nuovo Parlamento.
Il premier italiano Giuseppe Conte ha dichiarato ai giornalisti a Bruxelles che “La posizione italiana è che concedere un rinvio di breve termine può essere utile, ma bisogna aspettare il voto, l’ennesimo, del parlamento britannico. Noi siamo sempre per il deal, la possibilità del no deal non la riteniamo auspicabile, ma non è una nostra decisione”.
Nel frattempo più di settecentomila persone hanno firmato una petizione rivolta al Parlamento per cancellare la Brexit, mandando in tilt il sito del Parlamento. Non vi è ancora il numero necessario per imporsi ma si sta sempre più allargando il fronte remain. Il prossimo corteo pro remain è previsto a Londra per sabato.