Brexit. Raggiunto l’accordo, scongiurato il No deal

di Guido Keller

A pochi giorni dalla Brexit definitiva la Gran Bretagna e l’Unione Europea hanno raggiunto la sospirata intesa che scongiurerà il no deal, cioè il paventato divorzio rovinoso che si sarebbe potuto tradurre ad esempio con l’introduzione dei dazi sulle merci.
Fino all’ultimo i tre temi sul tavolo sono rimasti la parità di condizioni rispetto alle norme di concorrenza e sui mercati; il capitolo sulla pesca, per cui Londra avrebbe voluto interdire le proprie acque ai pescherecci europei mentre Bruxelles avrebbe voluto la permanenza delle condizioni attuali; la questione degli aiuti di Stato alle aziende, che avrebbe comportato una concorrenza sleale nei confronti dei produttori e dei mercati europei.
Ha poi prevalso il buon senso, e si è arrivati ad un patto di libero commercio che evita i pagare dazi sulle merci, sarà garantita la cooperazione scientifica, culturale e nel settore della sicurezza, il quantitativo di pesce pescato sarà uguale tra le due parti, mentre su tutto il resto vi sono state reciproche concessioni. Stop invece alla libertà di movimento, ma anche all’accesso diretto dei servizi tra cui quelli finanziari della Gran Bretagna nell’Ue.
A Londra il premier Boris Johnson ha tentato di vendere l’accordo come un suo successo personale, ha parlato di “promesse mantenute”, di “Brexit fatta” di “ripresa del controllo del nostro futuro” e di “fine di un tormento”, ma i sostenitori più accesi dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue hanno affermato che “si è calato le braghe”, che quanto stabilito rappresenta una sconfitta per il Regno Unito.
Tra i primi intervenuti dalla parte opposta vi è il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il quale ha affermato in una nota che “Accolgo con favore la notizia che oggi sia stato raggiunto l’accordo sulle future relazioni tra Ue e Regno Unito, che sarà adesso esaminato in dettaglio dal Parlamento. Il Parlamento ringrazia e si congratula con i negoziatori dell’eE e del Regno Unito per i loro sforzi volti a raggiungere un accordo storico, anche se all’ultimo minuto. Nonostante sia profondamente dispiaciuto per la decisione del Regno Unito di lasciare l’Ue, sono sempre stato convinto che una soluzione negoziata fosse nell’interesse di entrambe le parti. Questo accordo getta le basi per l’avvio di un nuovo partenariato”.
“Tra pochi giorni – ha osservato Sassoli -, la legislazione europea non sarà più applicabile al Regno Unito. Il governo del Regno Unito è stato chiaro sulla decisione di voler lasciare il mercato unico, l’unione doganale e porre fine alla libera circolazione. Le decisioni hanno delle conseguenze: la mobilità e il commercio tra l’Ue e il Regno Unito non saranno fluidi come prima. Inoltre è stata una scelta del governo britannico quella di non permettere una transizione più agevole mediante una proroga del termine ultimo per il raggiungimento di un accordo”.
“Il Parlamento accoglie con favore l’intenso dialogo, gli scambi e l’unita senza precedenti dimostrate dalle istituzioni europee durante l’intero processo negoziale. Tuttavia, il Parlamento si rammarica che la durata dei negoziati e la natura di questo accordo all’ultimo minuto non consentano un adeguato controllo parlamentare entro la fine dell’anno. Il Parlamento è ora pronto a reagire in maniera responsabile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini e le imprese e per prevenire il caos e le conseguenze negative che deriverebbero da uno scenario “no-deal”. Il Parlamento – grazie alle sue commissioni competenti e durante la sua seduta plenaria – continuerà il suo lavoro di esame prima di decidere se dare il consenso nel nuovo anno”.
Per Sassoli “Il Parlamento è stato chiaro fin dall’inizio su quelli che erano i nostri punti fermi e, per tutta la durata dei negoziati, abbiamo lavorato a stretto contatto con il negoziatore capo dell’Ue, Michel Barnier, che ha goduto del nostro pieno sostegno. Il Parlamento ha sempre sostenuto la necessità di un accordo equo e totale e siamo lieti che le nostre priorità si riflettano nell’accordo finale. Se il Parlamento europeo deciderà di approvare l’accordo, ne seguirà attentamente l’attuazione”.
“Ringraziamo – ha aggiunto – il vicepresidente Maros Sefcovic per il lavoro svolto per garantire il pieno e fedele rispetto dell’accordo di ritiro. Il Parlamento non accetterà alcuna violazione dei diritti dei cittadini così come non accetterà un ritorno ad una frontiera fisica nell’isola d’Irlanda”.
“Indipendentemente dalla Brexit, l’Ue e il Regno Unito continueranno a condividere valori e interessi comuni. Siamo entrambe delle Unioni fondate sulla democrazia e sul rispetto dello stato di diritto e dobbiamo affrontare molte sfide comuni, dal cambiamento climatico al terrorismo. Questo accordo è un punto di partenza dal quale far partire la nostra nuova collaborazione”, ha concluso.