Brics. La Turchia pronta all’ingresso

di Giuseppe Gagliano

La Turchia cerca di unirsi ai BRICS per espandere la sua influenza globale e diversificare le sue alleanze oltre i partner occidentali tradizionali, probabilmente a causa della frustrazione per i ritardi nell’adesione all’UE e i disaccordi con la NATO.
Se accettata, la sua adesione potrebbe rafforzare la dimensione geopolitica del blocco e ribilanciare le dinamiche di potere globale, spostando ulteriormente il baricentro economico e politico verso il sud del mondo. Tuttavia l’inclusione della Turchia potrebbe complicare le relazioni del blocco con l’occidente e intensificare le tensioni con i membri attuali della NATO, soprattutto considerando i legami di Ankara con la Russia.
L’allargamento del BRICS, che includerebbe anche Malesia, Thailandia e Azerbaigian, potrebbe segnalare una maggiore attrattività dell’organizzazione per le economie emergenti. Il vertice di Kazan, in Russia in quanto paese presidente di turno, a ottobre sarà cruciale per valutare l’orientamento strategico del gruppo e le future adesioni, evidenziando come i BRICS si posizioneranno in un contesto internazionale in rapido cambiamento.