Bulgaria. Elezioni: il partito GERB dell’ex premier Borissov alla ricerca di nuovi consensi

di Alberto Galvi

I bulgari si sono nuovamente recati alle urne dopo che le precedenti elezioni del 4 aprile hanno prodotto un parlamento frammentato, con il partito GERB (Citizens for the European Development of Bulgaria) dell’ex primo ministro conservatore Boyko Borissov che non è riuscito a ottenere un sostegno sufficiente per formare un nuovo governo.
Borissov è stato premier per tre mandati dal 2009, ma a maggio ha dovuto dimettersi e cedere il potere a un governo provvisorio. Da allora diversi scandali politici hanno scosso il paese di sette milioni di abitanti, con episodi di corruzione che hanno coinvolto funzionari governativi legati al GERB.
I primi risultati danno un testa a testa tra il partito ITN (“C’è un popolo come questo”) di Slavi
Trifonov e il GERB, mentre terzo è arrivato il BPS, il Partito Socialista,
I principali partiti e coalizioni che hanno corso sono: GERB alleato con SDS (Union of Democratic Forces), ITN, DB (Democratic Bulgaria) alleata con Yes! Bulgaria, DSB (Democrats for a Strong Bulgaria) e i Greens. Il partito ISMV (Stand Up! Mafia, Get Out!) è in coalizione con IS.BG (Stand Up.BG), D21 (Movement 21), DBG (Bulgaria of the Citizens), ENP (United People’s Party), ZNS (Agrarian People’s Union) e Volt. Infine il MRL (Movement of Rights and Liberties) è altro partito alla ricerca di seggi in parlamento.
L’esito di questo voto potrebbe portare i cosiddetti partiti di protesta a non essere in grado di formare un governo dopo le elezioni; questo favorirebbe il partito GERB che, nonostante i presunti scandali di corruzione, continua a essere sostenuto da una buona parte della popolazione bulgara.