Bulgaria. Il GERB di Borissov vince, ma sarà dura formare un nuovo governo

di Alberto Galvi

Nel prossimo parlamento bulgaro il partito GERB (Citizens for the European Development of Bulgaria) del primo ministro Boiko Borissov avrà 75 parlamentari, seguito da ITN (There Is Such A People), il partito formato attorno a Slavi Trifonov, con 51 seggi. Il BSP (Bulgarian Socialist Party) di Kornelia Ninova ha vinto 43 seggi e il MRF (Movement for Rights and Freedoms) con 30 seggi, è stato l’unico partito di questa legislatura che avrà un gruppo parlamentare più ampio che nella scorsa legislatura, avendo conquistato 4 seggi in più rispetto alle elezioni del 2017.
La coalizione DB (Democratic Bulgaria) di Hristo Ivanov avrà 27 seggi e la coalizione della parlamentare socialista Maya Manolova e di “The Poison Trio”, che sono gli organizzatori delle proteste antigovernative dell’estate 2020, ha ottenuto 14 seggi; l’elenco completo dei parlamentari sarà reso pubblico la prossima settimana. L’Assemblea nazionale è composta da 240 membri eletti direttamente nei collegi elettorali uninominali con voto di rappresentanza proporzionale per un mandato di 4 anni.
Per il partito GERB, si tratta di un calo rispetto ai 95 seggi conquistati alle elezioni parlamentari del 2017. Il BSP ha visto dimezzare il suo gruppo parlamentare, avendo ottenuto 80 seggi quattro anni prima, anche se le espulsioni e le defezioni hanno ridotto il numero dei suoi esponenti a 69 entro la fine della precedente legislatura.
Borissov ha precedentemente indicato di essere pronto a mettere un nome diverso dal suo come primo ministro designato. Il GERB nominerà il candidato premier quando il presidente Roumen Radev gli darà il mandato di formare il nuovo governo, e Borissov ha invitato gli altri partiti a non sottovalutare l’importanza dei voti espressi dal suo partito.
Borissov è stato eletto in parlamento per la prima volta nel 2005, e solo ne 2013 era stato fra i banchi delle opposizioni durante il breve premierato di Plamen Oresharski.
Il partito GERB è obbligato a tentare di formare un governo, ma ha pochi partner naturali di coalizione in una legislatura che si presenta fin d’ora frammentata, con la maggior parte dei gruppi che rifiutano di cooperare.
Per la Bulgaria però il tempo stringe e ci potrebbero volere settimane di colloqui, o anche un’altra elezione per riuscire a formare un nuovo governo e questo potrebbe comportare ulteriori difficoltà nello sfruttare il Fondo Next Generation Ue da 750 miliardi di euro, volto a rilanciare le economie dei 27 paesi membri dopo la pandemia di coronavirus.