Bulgaria. L’”appartamentgate” mette a rischio il governo

di C. Alessandro Mauceri

Nuovo scandalo politico in Bulgaria. Tsvetan Tsvetanov, braccio destro del premier Boyko Borissov, capo gruppo al Parlamento del partito di maggioranza di centrodestra Gerb, ha dovuto presentare le dimissioni in seguito al cosiddetto scandalo “appartamentgate”: da un’indagine condotta in seguito alla pubblicazione dei risultati delle ricerche di un giornale locale indipendente Bivol.bg insieme a Radio Free Europe e all’Anti-Corruption Fund (ACF, organizzazione russa fondata dall’attivista e politico Alexei Navalny) è emerso che un’impresa di costruzioni, la Artex, avrebbe venduto a prezzi molto inferiori a quelli di mercato appartamenti di lusso nella zona residenziale Iztok di Sofia a personaggi politici di spicco della maggioranza. “Non ho nulla di cui vergognarmi, l’attacco contro di me fa parte della campagna elettorale dei nostri avversari in vista delle europee”, ha dichiarato Tsvetanov. Tra i soggetti coinvolti nello scandalo anche il ministro della Giustizia, Tsetska Tsacheva, il viceministro dello Sport, Vanja Koleva, e il viceministro dell’Energia, Krassimir Parvanov.
Tuttavia, dopo un colloquio avuto con Borissov, Tsvetanov ha deciso di presentare le proprie dimissioni ma di rimanere vicepresidente del Gerb in vista delle prossime elezioni europee.
Secondo gli accusatori diversi membri di Gerb avrebbero acquistato case di lusso a Sofia per meno del 25 per cento del suo prezzo di mercato. Poche settimane fa, un’altra inchiesta i cui risultati erano stati resi noti da un giornale locale, era giunta a conclusioni analoghe con l’acquisto di immobili di lusso a prezzi favorevoli. Ad essere coinvolti in quell’occasione sarebbero stati la moglie del capo della Corte suprema Lozan Panov, il figlio del direttore del servizio investigativo nazionale Borislav Sarafov e il commissario dell’anti-corruzione Plamen Georgiev.
Questo scandalo si aggiunge ad un altro, emerso anche questo dopo un’inchiesta giornalistica, riguardante presunti abusi sull’utilizzo di somme del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale dell’Unione Europea: secondo le accuse dei giornalisti, questi fondi, invece che essere utilizzati per costruire piccoli alberghi a conduzione familiare, sarebbero stati utilizzati per costruire grandi alberghi di lusso poi utilizzati o intestati a parenti o prestanome di personaggi politici. Parte dei fondi inoltre sarebbero serviti per costruire una villa con piscina (in questo caso ad essere coinvolto sarebbe stato l’ex vice ministro dell’Economia Alexander Manolev). Figura chiave in questo scandalo una donna d’affari, Ana Dimitrova: ci sarebbe lei a capo della società che avrebbe richiesto e ottenuto sovvenzioni da parte dell’Unione Europea per una serie di progetti.
Non è ancora chiaro se tutti questi scandali saranno sufficienti a far cadere il governo. Se ciò dovesse avvenire sarebbe un segno di estrema difficoltà dei partiti della maggioranza di gestire il paese: sarebbe la quinta volta in pochissimi anni che gli elettori sarebbero costretti a recarsi alle urne prima del previsto.