Burkina Faso. Damiba ha prestato giuramento come presidente ad interim

di Alberto Galvi

Il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba ha prestato giuramento ieri come presidente del Burkina Faso. La nomina è arrivata lo scorso 14 febbraio, i militari avevano rovesciato con un colpo di Stato lo scorso 24 gennaio il presidente eletto Roch Marc Christian Kaboré e il primo ministro Lassina Zerbo. Lo stesso giorno la giunta militare aveva sospeso il parlamento, il governo e la Costituzione, ma in seguito ha ribaltato la situazione di fronte alle pressioni dei paesi vicini dell’Africa occidentale che chiedevano il ritorno di un governo civile. A differenza di Guinea e Mali, il Burkina Faso è sfuggito a ulteriori sanzioni dell’ECOWAS (Economic Community of West African States), sebbene finora ne sia stato sospeso.
Il Consiglio costituzionale ha formalmente stabilito la scorsa settimana che Damiba sarebbe stato presidente ad interim, riprendendo quindi ciò che la giunta militare aveva anticipato; sarà assistito da due vicepresidenti per tutto il periodo della transizione.
Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri del mondo e uno dei più instabili dell’Africa. Kaboré è stato eletto nel 2015 a seguito di una rivolta popolare che ha costretto alle dimissioni Blaise Compaoré, che ha governato il paese a seguito di un colpo di Stato, dal 1987 al 2014.
Kaboré è stato rieletto nel 2020, ma l’anno successivo ha dovuto affrontare un’ondata di violenza crescente a causa di un conflitto sempre più sanguinoso che si è riversato nel vicino Mali. Gli attacchi jihadisti sono iniziati nel 2015 e finora hanno causato più di 2mila vittime, mentre sono state costrette a fuggire dalle proprie case circa 1,5 milioni di persone. La nazione saheliana ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1960 e da allora ha subito ripetuti colpi di Stato.