Burkina Faso. Il 22 novembre 2020 elezioni, tra conflitti e insurrezioni

di Alberto Galvi

Domenica prossima in Burkina Faso, gli elettori si recheranno alle urne per eleggere un presidente e i deputati a causa del peggioramento della sicurezza dovuto alle insurrezioni dei militanti islamisti e dei conflitti etnici interni che affliggono la nazione saheliana dell’Africa occidentale di quasi 21 milioni di abitanti, sfollando più di 1 milione di persone e uccidendo almeno 1.600 burkinabè dal 2015.
Le elezioni si svolgeranno nonostante le violenze perpetrate nel nord e nell’est del Paese e agli sfollamenti di massa che interesseranno un’area ancora più ampia della nazione. Inoltre più di 400mila persone non potranno votare perché hanno smarrito i documenti di identità o non hanno potuto registrarsi. La CENI (Commission Electorale Nationale Indépendante) ha affermato di non poter registrare potenziali elettori in circa 1.500 villaggi a causa dell’insicurezza, anche se potranno registrarsi altrove nel Paese per votare.
Il presidente in carica Roch Kaboré del partito MPP (Mouvement du peuple pour le progrès) è stato eletto nel 2015 in seguito alla rivoluzione popolare del 2014 contro Blaise Compaoré, ma sta cercando la rielezione anche se da molto tempo è in carica. Gli altri candidati sono: Abdoulaye Soma del partito MSA (Mouvement Soleil d’Avenir) e membro dell’ONA (Opposition non affiliée), Ablassé Ouedraogo del partito FA (Le Faso Autrement), Ambroise Farama del partito OPA-BF (Organisation des peuples africains-Burkina Faso), il candidato indipendente Claude Aimé, Tassembedo, Kiemdoro Dô Pascal Sessouma del partito VB (Vision Burkina), Eddie Komboïgo del partito CDP (Congrès pour la Démocratie et le Progrès).
Alle elezioni si sono presentati anche i seguenti candidati: Gilbert Noël Ouédraogo, il leader del partito ADF-RDA (Alliance pour la Démocratie et la Fédération – Rassemblement Démocratique Africain), Isaac Zida del partito MPS (Mouvement Patriotique pour le Salut), Kadré Desiré Ouedraogo, ex primo ministro e candidato del partito EA (Ensemble Agir), Zéphirin Diabré, leader del partito UPC (Union pour le Progrès et le Changement), Tahitou Barry del partito MRC (Mouvement pour le Changement et la Renaissance), Yeli Monique Kam del partito MRB (Mouvement pour la Renaissance du Burkina Faso). Solo la candidatura di Kindo Harouna è stata respinta tra le 14 trasmesse il 7 ottobre scorso dalla CENI, per mancato pagamento della caparra di 25 milioni di FCFA.
In questa tornata elettorale l’obiettivo comune tra maggioranza e opposizione è il raggiungimento dell’alternanza politica in Burkina Faso, anche se le condizioni di questo povero Paese africano sono molto difficili dopo cinque anni di violenze jihadiste.