di Alberto Galvi –
Il presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kaboré ha licenziato il primo ministro Christophe Dabire nel mezzo di una crescente crisi di sicurezza che ha ucciso migliaia di persone e ha portato a proteste di piazza che lo invitavano ad andarsene. Kaboré aveva già subito pressioni per cambiare i vertici delle Forze armate.
I militanti affiliati ad al-Qaeda hanno ucciso ad Inata almeno 49 ufficiali militari e almeno 4 civili a novembre, suscitando proteste che hanno portato alla richiesta di un nuovo primo ministro. Due settimane prima dell’attacco i gendarmi di Inata avevano allertato il quartier generale della loro situazione precaria. Gli attacchi contro civili e militari sono sempre più frequenti e in gran parte concentrati nel nord e nell’est del paese.
In Burkina Faso dal 2016 gruppi legati ad al-Qaeda e all’Isis hanno compiuto attacchi che hanno ucciso 2mila persone, costringendo oltre un milione di cittadini a fuggire dalle proprie case. Questi attacchi hanno colpito anche gran parte dei paesi vicini quali Mali e Niger, nonostante siano continuati senza sosta gli sforzi della Francia e di altri eserciti regionali a combatterli.
Dabire è diventato primo ministro all’inizio del 2019 ed è stato riconfermato nel gennaio 2021, dopo che il presidente è stato rieletto per il suo secondo e ultimo mandato. Dabire è stato in precedenza rappresentante del Burkina Faso presso l’UEMOA (Union économique et monétaire ouest-africaine), i cui altri paesi membri sono Mali, Niger, Togo, Guinea Bissau, Senegal, Costa d’Avorio e Benin, e negli anni ’90 è stato ministro sotto l’ex presidente Compaoré, quando lo stesso Kaboré era primo ministro.
Kaboré è stato eletto nel novembre 2015, un anno dopo che il suo predecessore Blaise Compaoré, al potere dal 1987, è stato estromesso per aver cercato di modificare la costituzione per poter continuare a governare. Nell’aprile 2000 la costituzione era stata riformasta riducendo il mandato presidenziale da sette a cinque anni, resa poi esecutiva a partire dal 2005. Dabire è stato ministro della Salute, Istruzione secondaria e superiore e poi dalla Ricerca scientifica.
In Burkina Faso le dimissioni di un primo ministro comportano solitamente la caduta dell’intero Consiglio dei ministri, anche se il governo uscente sarà tenuto a mantenere il suo ruolo fino a quando non ne verrà formato uno nuovo. Il premier è nominato dal presidente in base ai risultati elettorali.