Cambogia. elezioni generali: 18 partiti in corsa, ma è scontata la vittoria del CPP

di Alberto Galvi

Sono 18 i partiti della Cambogia impegnati in campagna elettorale per le elezioni generali, dove circa 9,7 milioni di elettori sceglieranno i 125 membri dell’Assemblea nazionale. Il periodo della campagna termina il 21 luglio e il 23 luglio si apriranno i seggi.
Il primo ministro Hun Sen è al potere da 38 anni e al suo CPP (Partito popolare cambogiano) al governo è praticamente garantita una vittoria schiacciante. Hun Sen si aspetta di lasciare il posto a suo figlio maggiore, il comandante dell’esercito Hun Manet, anche se ci sono molti esponenti politici cambogiani contrari.
I principali leader dell’opposizione, come Kem Sokha, sono in prigione o agli arresti domiciliari, così come dissidenti, attivisti e altri che hanno sfidato il governo e il primo ministro Hun Sen. Contemporaneamente c’è stata un’intensa repressione sui media e sulla società civile, questa un tempo vivace.
L’altro leader dell’opposizione, Sam Rainsy, non è tornato nel paese perché rischia l’ergastolo per una condanna basata su accuse ritenute inventate.
L’Assemblea nazionale ha approvato all’unanimità le modifiche alla legge elettorale, che vietano chiunque non voti di candidarsi alle elezioni, una mossa che Hun Sen ha dichiarato servirebbe a costringere i candidati a cariche pubbliche a dimostrare la loro responsabilità civica. Tuttavia i critici sostengono che lo scopo sia quello di ostacolare l’opposizione rendendo difficile condurre un boicottaggio elettorale. Anche altri emendamenti alla legge servono a scoraggiare le proteste.
Essendo l’opinione pubblica impegnata su altri temi, quasi sicuramente il CPP dominerà le elezioni senza subire critiche a livello internazionale.