Camerun. Elezioni regionali: il CPDM del presidente Biya conquista 9 regioni su 10

di Alberto Galvi –

In Camerun il CPDM (Cameroon People’s Democratic Movement) del presidente Paul Biya ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle prime elezioni regionali del paese, vincendo 9 delle 10 regioni, l’opposizione del NUDP (National Union for Democracy and Progess) ne ha invece ottenuta solo una. Nelle 10 regioni del Camerun, Adamawa, Est, Centrale, Lontano nord, Litorale, Nord, Nord-Ovest, Sud, Sud-Ovest e Ovest, sono stati eletti 90 consiglieri regionali, suddivisi in 70 delegati di divisione e 20 governanti tradizionali; queste entità sono state costituite con un decreto del presidente, firmato nel 2008, che ha abolito le province per sostituirle con le regioni.
La vittoria del partito di governo ha suscitato timori nelle opposizioni sul fatto che il governo centrale potrebbe, nonostante le promesse, non cedere alcun potere ai governi regionali per porre fine alla crisi separatista in corso nelle due regioni occidentali anglofone del Nord-Ovest e del Sud-Ovest.
Le amministrazioni regionali si aspettano infatti ora un incremento della loro autonomia finanziaria e politica: Yaoundé ha infatti dato una forte indicazione di essere aperta al decentramento ma questa schiacciante vittoria potrebbe mutare la situazione. Finora nessun partito ha contestato i risultati.
Il governo sostiene che il risultato di questa tornata elettorale sarà fondamentale per porre fine alla crisi separatista nelle regioni anglofone, dove i gruppi armati cercano dal 2016 di ottenere l’indipendenza dal Camerun, a maggioranza francofona. Secondo il nuovo sistema, deciso durante il grande dialogo nazionale del 2019 che si è tenuto a Yaoundé, ogni regione disporrà infatti di propri organi responsabili degli affari economici, sanitari, educativi, sportivi, sociali, e di sviluppo culturale; nonostante questo i leader separatisti invitati al dialogo nazionale hanno rifiutato di parteciparvi.
I due principali partiti dell’opposizione, il MRC (Mouvement pour la Renaissance du Cameroun) e il SDF (Social Democratic Front), hanno entrambi boicottato le elezioni, sostenendo che la loro partecipazione avrebbe rafforzato la leadership del presidente Biya e della classe dirigente che lo sostiene. Altri membri dell’opposizione affermano che il voto offre solo una parvenza di autonomia regionale e arriva troppo tardi per risolvere il conflitto, che è diventato la più grande minaccia per il governo dell’ormai 87enne presidente Biya.
Le elezioni camerunesi sono spesso contestate dai gruppi di opposizione per le presunte frodi commesse dal governo centrale e dal partito al governo e, la repressione delle proteste delle minoranze anglofone, è stata una delle ragioni che hanno dato il via alle violenze da parte dei separatisti nel 2016.
La questione indipendentista delle due regioni anglofone rispetto alle altre otto francofone ha le sue radici nell’epoca coloniale quando un trattato nel luglio 1884 fu firmato tra il governo tedesco e i capi tradizionali di Douala, stabilendo un protettorato chiamato Camerun. Alla fine della prima guerra mondiale i suoi territori furono divisi dopo la sconfitta tedesca. La Società delle Nazioni ha nominato Francia e Regno Unito come fiduciari comuni del Camerun. In seguito entrambe le potenze coloniali hanno plasmato questi territori secondo la propria cultura creando delle realtà amministrative autonome nei territori anglofoni in contrapposizione alle realtà assimilazioniste francofone basate sul governo centrale.