Camerun. I 39 anni di potere di Paul Biya, tra violenza e corruzione

Ldi Alberto Galvi

Il presidente Paul Biya ha superato i 39 anni alla carica di presidente del Camerun. Biya, del partito CPDM (Camerun People’s Democratic Movement), è infatti presidente dal 1982, e prima di quella data è stato primo ministro per sette anni.
Dopo il tentativo di colpo di Stato nel 1984, Biya ha ricostituito il suo vecchio partito ribattezzandolo CPDM. Inoltre ha riempito la sua amministrazione di fedelissimi del suo gruppo etnico i Beti/Bulu, e le sue politiche hanno preso di mira altri gruppi etnici e separatisti. Il Camerun combatte da quattro anni nelle regioni occidentali un movimento separatista anglofilo, conflitto che ha causato la morte di oltre 3mila persone.
Tra le altre tensioni che lacerano il paese africano c’è il terrorismo islamico del Boko Haram, che ha provocato lo sfollamento di oltre 20mila persone al confine settentrionale con la Nigeria, e creano tensione nel Camerun orientale le ricadute della violenza nella vicina Repubblica Centrafricana.
Per rilanciare un’economia in difficoltà Biya ha chiesto aiuto a istituzioni internazionali come l’IMF (International Monetary Fund) e la WB (World Bank), tuttavia l’economia resta sull’orlo del collasso nonostante tre decenni di interventi di queste istituzioni. La valuta della nazione è stata svalutata nel 1994, portando alla miseria molte persone.
La corruzione è diventata cronica in Camerun, e per questo il paese è spesso classificato come uno dei più corrotti al mondo.
Biya è stato dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali del paese nel 2018 con oltre l’80 per cento dei voti, anche se l’antagonista Kamto ha affermato di averle vinte lui, denunciando frodi.
Inoltre la richiesta di Biya di ricandidarsi alla presidenza nel 2025 ha suscitato critiche da parte dei suoi oppositori politici, anche se dal 2008 ha rimosso i limiti di mandato previsti dalla costituzione.
Il presidente camerunese è accusato dai principali partiti di opposizione come il SDF (Social Democratic Front) e il partito CRM (Cameroon Renaissance Movement) di Maurice Kamto di essere responsabile delle diverse crisi che hanno piegato il Camerun.
L’opposizione incolpa Biya di aver ordinato ai suoi militari di combattere i separatisti anglofoni invece di aprire quello che chiamano un vero dialogo finalizzato alla risoluzione del conflitto. Dicono anche che Biya usa una forza eccessiva e che i suoi militari prendono di mira civili sospettati di collaborare con Boko Haram.
Tra gli obiettivi futuri di Paul Biya potrebbe esserci quello di farsi succedere da suo figlio Franck, un altro possibile tentativo di perpetuare il potere, come è già successo in altri paesi del continente africano.