Camerun. Le comunità nel nord del paese in fuga dal conflitto fra allevatori e pescatori

di Alberto Galvi –

Il numero dei camerunesi in fuga dalle violenze nel nord del paese verso il confinante Ciad ha raggiunto quota 85mila. Il Camerun ha inviato una delegazione in Ciad per fare pressioni affinché i profughi, fuggiti dai combattimenti per il controllo delle risorse idriche, venissero rimpatriati.
Le comunità Massa, Mousgum e Arab Choua vivono nei dipartimenti camerunesi di Logone e Chari, dove agricoltori, pescatori e allevatori possono trovare cibo e acqua lungo il fiume Logone, sono stati coinvolti in scontri e comunità. Il conflitto tra agricoltori, allevatori si è tradotto con interi villaggi e mercati dati alle fiamme, piantagioni distrutte e bestiame ucciso o rubato, cosa che ha costretto migliaia di persone a fuggire nel vicino Ciad, mentre 15mila persone sono rimaste in Camerun, rifugiandosi in città e villaggi più sicuri.
Tra allevatori di bestiame Arab Choua e pescatori Mousgoum circa due settimane fa sono scoppiati scontri nel villaggio di confine di Ouloumsa: i primi hanno accusato pescatori di ave scavato buche che hanno ucciso le loro mucche, pecore e asini.
I Mousgoum accusano invece i pastori di consentire al loro bestiame di distruggere le aree riservate alla sola pesca e di aver permesso al loro bestiame di distruggere le loro piantagioni. Le comunità dei coltivatori di Massa e dei pescatori di Mousgoum si sono unite per attaccare gli allevatori Arab Chou.
Nel frattempo il governo camerunese sta dando sussidi ai pescatori per creare laghetti comunitari e ridurre il numero di persone che vanno a pescare in aree interessate dal conflitto, e le autorità stanno insegnando agli allevatori come praticare nuovi metodi che riducono la distruzione della terra e l’esaurimento delle risorse naturali.
Nel frattempo il governo ciadiano ha dato istruzioni alla sua popolazione per accogliere pacificamente i civili in fuga dai conflitti in Camerun.