Catalogna. Barcellona a ferro e fuoco, Torra vuole un altro referendum indipendentista

di Guido Keller

750mila in piazza, 89 feriti e 31 arresti. Sono i numeri delle manifestazioni di ieri in Catalogna, dove i sostenitori dei 9 condannati per il referendum secessionista del 2016, e per gli scontri ad esso collegati, hanno preso parte a cortei conclusisi con pesanti scontri e cariche della polizia.
Al momento della sentenza, emessa 5 giorni fa dal Tribunale supremo, era assente l’ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, in quanto ancora in auto-esilio in Belgio. Ieri il leader separatista si è consegnato alle autorità belghe dopo che a Bruxelles è arrivato un nuovo ordine d’arresto europeo, ed in conferenza stampa ha poi detto di essere stato liberato “senza cauzione, con la possibilità di lasciare il Belgio con l’autorizzazione” di un magistrato.
Dietro alle sbarre vi sono invece il leader di Esquerra Republicana de Catalunya, Oriol Junqueras, condannato a 13 anni di reclusione da scontare nella prigione catalana di Lledoners, dove si trova da allora; Jordi Turull, Raül Romeva e Dolors Bassa, condannati a 12 anni; l’ex presidente del Parlamento regionale Carme Forcadell, 11 anni e mezzo; a 10 anni e mezzo sono stati condannati gli assessori Josep Rull e Joaquim Forn; a 9 anni Jordi Sànchez e Jordi Cuixart, che non avevano incarichi politici ma che avevano organizzato le manifestazioni di piazza.
Per quanto dall’ufficio del premier Pedro Sanchez sia girata una mezza voce di un indulto volto a placare gli animi, i manifestanti catalani hanno messo la Catalogna a ferro e fuoco, con cassonetti incendiati, barricate, scontri con la polizia, oggetti scagliati, vetrine infrante, regione paralizzata dallo sciopero generale.
Al momento sono state sospese per motivi di sicurezza le visite alla Sagrada Famiglia di Barcellona ed è stata rinviata a data da definirsi la partita di calcio Barcellona-Real Madrid, in programma per il 26 ottobre.
Il presidente della Catalogna Quim Torra è intervenuto alla Generalitat, il Parlamento regionale, per annunciare un nuovo referendum separatista entro due anni, ed ha detto che “Se tutti i partiti e i gruppi lavorano per rendere possibile un nuovo referendum, chiuderemo questa legislatura con l’indipendenza”. Il partito di destra Vox, guidato da Santiago Abascal, ne ha chiesto “l’arresto immediato” per collaborazione con il terrorismo, sedizione e manifestazioni illecite.