C’è bisogno anche di Taiwan nell’Interpol

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La condivisione tempestiva di informazioni è fondamentale per combattere la criminalità transnazionale. Allora perché continuare a escludere Taiwan dall’Interpol?
Essere in grado di scambiare informazioni in tempo reale è fondamentale per combattere le organizzazioni criminali che agiscono in tutto il mondo, ma a causa della sua esclusione dall’Interpol Taiwan può accedere a informazioni critiche solo in via indiretta. Questo modo di procedere crea un grave danno, perché le informazioni che vengono ricevute sono spesso obsolete.
Negli ultimi anni, con il progresso delle tecnologie digitali, la criminalità transnazionale si è fortemente evoluta. Le attività illecite sono sempre più di natura transfrontaliera e avvengono con transazioni finanziarie online.
Il rischio riguarda tutti i paesi e tutti i popoli. Secondo Taiwan, quindi, tutte le nazioni devono collaborare, impegnandosi ad assistersi reciprocamente e a condividere informazioni con l’Interpol.
Nell’affrontare i nuovi tipi di criminalità transnazionale, l’attuale presidente dell’Interpol, Ahmed Naser Al-Raisi, ha dichiarato durante la Giornata internazionale della Cooperazione di Polizia che “condividendo apertamente intelligence, strategie e risorse, siamo meglio equipaggiati per affrontare minacce globali come la criminalità transnazionale, la tratta di esseri umani e il terrorismo”.
Il tema di quest’anno nell’ambito della cooperazione di Polizia internazionale è “Integrità, Responsabilità e Controllo della Polizia”, valori cruciali per l’applicazione della legge e la sicurezza globale. Si tratta di valori che costituiscono il fondamento della fiducia pubblica e che sono essenziali per prevenire la criminalità, proteggere i vulnerabili e sostenere la giustizia.
In una nota diffusa dall’Ufficio investigativo criminale del ministero degli Interni di Taiwan viene sottolineato quanto il Paese sia desideroso di condividere informazioni e collaborare con altre nazioni per costruire un futuro più pacifico, sicuro e prospero per tutti.
Taiwan, di cui non bisogna affatto sottovalutare la posizione strategica, gestisce in autonomia i propri sistemi di Polizia e giustizia, finanziari e commerciali, di trasporto aereo e marittimo e di controllo delle frontiere. Nel corso del tempo le autorità di Polizia di Taiwan hanno dimostrato, con i propri ufficiali ben addestrati, che Taiwan è un partner affidabile per tutta la comunità internazionale, la quale ha ampiamente riconosciuto i risultati di Taiwan nella lotta alla criminalità.
La lotta alla criminalità transnazionale è una missione fondamentale per Taiwan. e dato che la sicurezza globale è interconnessa, la cooperazione tra Taiwan e l’Interpol contribuirebbe a rendere il mondo un posto più sicuro.
Secondo l’indice di sicurezza Numbeo, Taiwan si classifica come il quarto paese più sicuro al mondo, con il quarto più basso tasso di criminalità tra 146 paesi, dopo solo Andorra, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Inoltre, nel 2023, il sondaggio annuale Expat Insider pubblicato da InterNations ha classificato Taiwan come il quinto paese più vivibile, secondo per qualità della vita, ottavo per sicurezza e primo per qualità dell’assistenza sanitaria.
C’è un fatto, però. I passaporti taiwanesi consentono l’ingresso senza visto in oltre 160 paesi e aree di tutto il mondo e si sono verificati numerosi casi in cui tali passaporti sono stati trafficati illegalmente da organizzazioni criminali in altri stati. Elementi criminali, di diversi paesi, hanno utilizzato in maniera fraudolenta i passaporti taiwanesi per sviluppare attività illegali, minacciando così la sicurezza internazionale. Tuttavia, al momento, Taiwan non può né ottenere informazioni immediate sui crimini, né condividere informazioni in modo tempestivo sui soggetti sospettati di reati gravi, come frode e traffico di droga. Taiwan non viene messa in grado di fornire ad altri stati informazioni cruciali sui metodi criminali emergenti, sulle proprie esperienze nell’investigare sui crimini e i dettagli sui passaporti falsi.
Nel 2024, l’iniziativa Interpol Stop Internet Piracy (I-SOP) ha cercato di affrontare le violazioni del copyright e i reati di pirateria, pubblicando un rapporto intitolato “Giochi olimpici di Parigi 2024: consapevolezza per potenziali servizi di pirateria digitale”. Il rapporto ha evidenziato un’indagine della Polizia taiwanese sulla trasmissione illegale di eventi olimpici tramite il decoder Unblock Tech TV (noto anche come Anbo box). L’Interpol ha chiesto in seguito a Taiwan di condividere la sua esperienza e suggerire potenziali misure per combattere i decoder e altri servizi di pirateria digitale in futuro, in modo da proteggere al meglio i diritti di proprietà intellettuale.
Inoltre l’Australian Strategic Policy Institute ha pubblicato l’articolo di John Coyne intitolato “L’esclusione di Taiwan da Interpol è una perdita per il mondo” nel quale si evidenziano le forti capacità di Taiwan nell’applicazione della legge e il suo importante ruolo nella lotta alla criminalità transnazionale, in particolare alla tratta di esseri umani.
Nonostante l’ampio supporto internazionale, tuttavia, Taiwan non riesce ancora ad accedere ai database di intelligence e ai sistemi di cooperazione dell’Interpol. Concedere a Taiwan lo status di osservatore nell’Interpol rafforzerebbe ulteriormente la sicurezza globale, difenderebbe la giustizia e ridurrebbe al minimo gli effetti negativi dei fattori politici sugli sforzi per combattere la criminalità in tutto il mondo.