Centrafrica. Elezioni: il favorito è il presidente Touadera

di Alberto Galvi

Alle votazioni presidenziali e legislative del 27 dicembre l’opposizione teme massicce frodi elettorali e disordini, nonostante l’accordo di pace di Khartoum firmato nel febbraio 2019 tra il governo centrafricano e 14 gruppi armati, la RCA (République Centrafricaine) continua a subire violenze e violazioni dei diritti umani.
La RCA è esplosa in un conflitto nel 2013 quando Bozize è stato spodestato come presidente dalla Seleka, una coalizione ribelle proveniente in gran parte dalla minoranza musulmana, le cosiddette forze di autodifesa anti-balaka.
La Francia è intervenuta militarmente nella sua ex colonia e dopo un periodo di transizione, le elezioni sono state condotte nel 2016 e vinte dal presidente Faustin-Archange Touadera.
Negli ultimi due anni i combattimenti tra le comunità si sono ridotti di intensità, ma spesso combattendo per le risorse i gruppi armati dominano i due terzi del Paese.
I caschi blu dell’ONU della RCA dell’operazione MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the Central African Republic), con 11.500 caschi blu, schiererà un importante dispositivo per garantire la sicurezza del voto per impedire ai gruppi armati di interrompere le elezioni.
Attualmente i leader dei tre principali gruppi ribelli armati che occupano vaste aree del Paese hanno deciso di unire sotto un comando unificato tutti i loro movimenti in un’unica entità chiamata PCC (Coalition of Patriots for Change).
In vista delle elezioni della prossima settimana la nuova coalizione PCC unisce tutti i gruppi usciti dalle forze Seleka con combattenti anti-balaka contro il governo di Touadera. Finora i gruppi armati ribelli si sono assicurati il ​​controllo delle rotte chiave che portano alla capitale Bangui.
Il governo accusa l’ex presidente Francois Bozize del partito KNK (Convergence Nationale “Kwa Na Kwa”) di tentare un colpo di Stato in quanto intende marciare sulla capitale con i suoi uomini anche se attualmente si trova vicino alla città di Bossembele, a circa 150 chilometri a nord-ovest di Bangui. La candidatura di Bozizé è stata respinta dalla Corte costituzionale del Paese poiché era stato ricercato in un mandato di arresto internazionale presentato dalla RCA con accuse che includevano tortura, omicidio e arresto arbitrario.
Precedentemente i candidati erano infatti 22, con 4 di loro che sono stati respinti dalla Corte costituzionale centrafricana. Per le elezioni presidenziali sono in corsa 17 candidati, tra cui l’attuale presidente Faustin-Archange Touadéra del partito MCU (Mouvement Coeur Unis). Tra gli altri 16 candidati ci sono due ex primi ministri, Anicet-Georges Dologuélé del partito URCA (Union pour le Renouveau Centrafricain), Martin Ziguélé del partito MLPC (Mouvement pour la Libération du Peuple Centrafricain), e la candidata indipendente Catherine Samba-Panza.
Gli altri candidati sono: Nicolas Tiangaye del partito CRPS (Convention Républicaine pour le Progrès Social), Mahamat Kamoun del partito BTK (Bêafrika Ti é Kwè), Crépin Mboli-Goumba del partito PATRIE (Parti Africain pour la Transformation Radicale et l’Intégration des Etats), Karim Meckassoua del partito CE (Chemin de l’espérance), Alexandre-Ferdinand N’Guendet del partito RPR (Rassemblement Pour la République), Désiré Kolingba del partito RDC (Rassemblement Démocratique Centrafricain), Sylvain Patassé del partito CANE (Centrafrique Nouvel Elan), Augustin Agou del partito RDD (Renaissance pour un Développement Durable), Eloi Anguimaté del partito CN (Convention Nationale), Cyriaque Gonda del partito PNCN (Parti National pour la Nouvelle Afrique Centrale), Aristide Briand Reboas del partito PCD (Parti Chrétien-Démocrate), Jean-Serge Bokassa del movimento KTKS (Kodro Ti Mo Kozo Si) e Serge Djorie del partito CAPNCA (Collectif pour l’Alternance Politique pour une Nouvelle Centrafrique).
Alle prossime elezioni circa 1,8 milioni di elettori saranno chiamati a nominare un presidente e i 140 deputati dell’Assemblea nazionale i cui membri sono eletti direttamente nei collegi uninominali a maggioranza assoluta con un secondo turno se necessario per un mandato di 5 anni. Il secondo turno si svolgerà il 14 febbraio 2021.