Centrafrica. Violenti scontri a Bangassou, feriti in cura presso Msf

di Maurizio Debanne * –

Continuano gli scontri nella Repubblica Centrafricana (RCA), ormai quotidiani dopo le elezioni dello scorso 27 dicembre. Ieri la coalizione dei gruppi armati ha attaccato e preso il controllo di Bangassou, città nel sud-est del paese situata al confine con la Repubblica Democratica del Congo (RDC). I team di Medici Senza Frontiere (MSF) hanno curato d’urgenza 12 persone nell’ospedale regionale, mentre sono oltre 110 i feriti assistiti dal 21 dicembre a oggi in diverse città.
Emmanuel Lampaert, capomissione di MSF in RCA, ha dichiarato che “Nella giornata di ieri, le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) hanno trasferito e curato d’urgenza 12 feriti presso il Bangassou Regional University Hospital (HRUB), struttura sanitaria che supportiamo dal 2014. Nei giorni precedenti all’attacco, migliaia di persone sono fuggite dalla città e hanno attraversato il fiume Mbomou per cercare rifugio a Ndu, nella vicina RDC dove anche qui MSF supporta il centro di salute locale. I team di MSF sono in azione per dare maggiore sostegno al centro di salute con più personale, farmaci e stanno lavorando per rafforzare ulteriormente il supporto medico alla popolazione sfollata.
L’attacco a Bangassou non è un caso isolato nella RCA, colpita da una forte insicurezza a causa delle elezioni dello scorso 27 dicembre che si sono svolte in un clima di grande tensione. Il 28 dicembre sono rimaste uccise diverse persone durante un attacco ad un autobus a Grimari, vicino Bambari. Tra loro anche un operatore di MSF, non in servizio durante l’attacco.
Nonostante alcune attività siano state ridotte o sospese per la sicurezza dei pazienti e del nostro staff, la maggior parte dei servizi forniti da MSF nel paese resta attiva. Dal 21 dicembre, i nostri team hanno curato più di 110 feriti a Bossangoa, Bangui, Bangassou, Bambari e Batangafo.
In un paese in uno stato di emergenza medica cronica, il peggioramento delle condizioni di sicurezza rende ancor più difficile, per migliaia di persone, l’accesso già limitato alle cure mediche essenziali.
MSF esorta tutti gli attori coinvolti nel conflitto armato a non ostacolare il lavoro degli operatori sanitari per garantire cure mediche tempestive, a rispettare il dovere di proteggere i civili e gli operatori umanitari e a non colpire le strutture sanitarie, le ambulanze, il personale medico-sanitario e i pazienti”.

* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere.