di Giuseppe Gagliano –
Il governo del Ciad ha annunciato la cessazione del patto di cooperazione in materia di difesa con la Francia, sottolineando la volontà di affermare pienamente la propria sovranità. Questa decisione potrebbe portare al ritiro delle truppe francesi dal territorio ciadiano, segnando un ulteriore passo nel ridimensionamento della presenza militare francese nella regione del Sahel.
La Francia, storicamente coinvolta in operazioni antiterrorismo nel Sahel, ha recentemente affrontato crescenti difficoltà nel mantenere le sue forze nella regione. Dopo il ritiro dal Niger, dove le truppe francesi hanno iniziato a lasciare le basi con convogli diretti verso il Ciad, la fine della cooperazione con N’Djamena rappresenta una significativa battuta d’arresto per Parigi. Il Ciad, considerato un alleato chiave nella lotta contro il terrorismo, ospitava una presenza militare francese strategica.
Questa decisione riflette un trend più ampio di riduzione dell’influenza francese nel Sahel, con diversi Paesi che hanno recentemente richiesto il ritiro delle forze francesi dai loro territori. La fine del patto di difesa tra Ciad e Francia potrebbe avere implicazioni significative per la stabilità e la sicurezza della regione, considerando il ruolo cruciale che le truppe francesi hanno svolto nel contrastare le minacce terroristiche.
La presenza militare francese in Ciad ha radici profonde, risalenti a diverse operazioni condotte nel corso degli anni. Una delle prime fu l’Operazione Manta, avviata il 10 agosto 1983 su richiesta del presidente ciadiano Hissène Habré, in risposta all’intervento delle forze libiche nel nord del Ciad. Questa operazione mirava a contrastare l’ingerenza libica e portò alla divisione del paese lungo il 16º parallelo, separando le forze belligeranti.
Successivamente l’Operazione Épervier prese il via nel 1986, proseguendo fino al 2014, con l’obiettivo di sostenere il governo ciadiano e garantire la stabilità nella regione. Nel 2014, la Francia riorganizzò la sua presenza militare nel Sahel attraverso l’Operazione Barkhane, che unificò le precedenti missioni, tra cui Épervier, per combattere il terrorismo nella regione. L’Operazione Barkhane, iniziata il 1° agosto 2014, aveva il suo quartier generale permanente a N’Djamena, la capitale del Ciad.
Per quanto riguarda le infrastrutture militari, la principale installazione francese in Ciad è il Camp Kosseï, situato presso l’aeroporto internazionale di N’Djamena. Questa base funge da hub strategico per le operazioni francesi nel Sahel, ospitando personale militare, velivoli da trasporto, droni e caccia utilizzati nelle missioni regionali.
In sintesi, la presenza militare francese in Ciad è stata caratterizzata da una serie di operazioni mirate a sostenere la stabilità regionale e combattere le minacce terroristiche, con infrastrutture chiave come il Camp Kosseï che hanno svolto un ruolo cruciale in queste missioni.