di Alberto Galvi –
I leader di cinque Paesi saheliani dell’Africa occidentale e la loro controparte francese tengono fra oggi e domani un vertice per discutere della lotta contro i gruppi armati nella regione instabile del Sahel.
I capi di Stato dei cosiddetti Paesi del G5 Sahel, cioè Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger, sono convenuti nella capitale del Ciad N’Djamena, mentre il presidente francese Emmanuel Macron è presente virtualmente.
Il conflitto nella parte occidentale del Sahel in gran parte tra forze statali e gruppi armati legati all’ISIL (Islamic State of Iraq and the Levant) e ad al-Qaeda, che hanno devastato la striscia semi-arida a Sud del deserto del Sahara per gran parte dell’ultimo decennio, innescando una grave crisi umanitaria.
La Francia ha 5.100 soldati di stanza in tutto il Sahel, insieme a partner dell’ONU, americani ed europei. Al vertice si prevede l’annuncio del ritiro di 600 soldati francesi che fanno parte del contingente militare nella regione di stanza a Barkhane. Dal lancio dell’operazione Barkhane nel 2013, 49 soldati francesi sono morti.
Dall’ultimo importante vertice sul Sahel nella città francese di Pau, la Francia non ha ottenuto dei buoni risultati di fronte al crescente sentimento anti-francese nella regione. Inoltre l’accordo di condivisione dell’intelligence e di una struttura di comando militare integrata con le nazioni del G5 non è ben riuscito nella zona che unisce i confini di Burkina Faso, Mali e Niger dove ci sono stati i combattimenti più intensi.
In questo vertice quali che siano gli sviluppi nelle strategie militari della Francia e dei Paesi del G5, le cause della crisi rimangono complesse. Inoltre devono essere affrontati questioni come il sottosviluppo, gli effetti dei cambiamenti climatici e le tensioni tra l’allevamento e la pastorizia.
Nei prossimi mesi pronta a combattere a fianco delle forze armate maliane ci sarà una forza speciale congiunta di truppe europee e americane chiamata Takuba, che sarà pienamente operativa soprattutto a Menaka, dove sono avvenuti i recenti attacchi. Questo è un settore attivo per al-Qaeda e i gruppi a lei affiliati.
All’incontro ha preso parte il Marocco con una delegazione guidata dal Capo del governo Saad Eddine El Otman.