Cile. Collaborazione con il Venezuela nella lotta alla delinquenza

di Paolo Menchi

Circa un anno fa, nel maggio 2023, si era tenuta in Brasile una riunione tra alcuni paesi sudamericani per rilanciare l’Unasur (una sorta di mercato comune della zona) alla quale, dopo oltre un anno di assenza da summit con altre nazioni, partecipava il Venezuela rappresentato dal presidente Nicolas Maduro, “sdoganato” da Lula che aveva negato la mancanza di democrazia nel paese venezuelano. Avevano quindi fatto scalpore le parole durissime del presidente cileno Boric, che nel suo intervento parlava di governo autoritario a proposito del Venezuela, dimostrato dall’emigrazione in massa di milioni di persone, molte delle quali rifugiatesi in Cile.
Inutile dire che questo aveva portato ad un totale raffreddamento delle relazioni tra le due nazioni, aggravato anche dall’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura cilena per omicidio politico in relazione all’uccisione a Santiago, dove era rifugiato, del militare venezuelano Ronald Ojeda, oppositore di Maduro.
Secondo alcune ricostruzioni gli autori del delitto sarebbero alcuni membri della banda venezuelana “Tren de Aragua”, che si sarebbero poi rifugiati in Venezuela protetti dalle autorità nonostante Maduro abbia, in un primo momento, negato l’esistenza di questa organizzazione criminale.
Ma la settimana scorsa l’ambasciatore cileno a Caracas era stato chiamato dal governo Boric per avere ragguagli e presentare proteste ufficiali.
Per questo ha sorpreso che qualche giorno fa Maduro, durante una trasmissione televisiva, abbia chiesto di dialogare con il suo omologo cileno in merito al problema delle bande criminali che operano su più nazioni, accusando l’ex presidente cileno Piñera di aver introdotto in Cile il “Tren de Aragua”.
La risposta di Boric è stata positiva, negando responsabilità del suo predecessore e respingendo l’accusa di essersi immischiato negli affari interni di un’altra nazione, ha apprezzato il fatto che Maduro non neghi più l’esistenza del problema delle bande criminali internazionali, compresa quella venezuelana già citata.
Anche a causa di queste organizzazioni, la criminalità nella zona sudamericana negli ultimi anni è notevolmente aumentata e si rendono necessari provvedimenti comuni applicabili in ogni nazione.