Cina. All’Asia’s top economic forum emerge la voglia di libero mercato

di Francesco Cirillo –

La guerra commerciale che è ormai in corso tra la Cina e gli Usa potrebbe aver conseguenze disastrose per il commercio globale, non per colpa di Pechino ma di Washington.
Al convegno dell’Asia’s top economic forum, svoltosi il 12 aprile a Hainan, diversi esperti hanno rigettato la visione del pericolo cinese sull’economia internazionale, valutando la Cina come uno tra quei paesi che vuole difendere il commercio e la prosperità economica globale.
Inaugurando i lavori del forum il presidente cinese Xi Jinping ha promesso di aprire l’economia cinese al mondo.
Gerhard Stahl, professore del Collegio di Europa di Bruges in Belgio ed ex segretario generale del Comitato europeo delle regioni, ha affermato che è stato rassicurante il discorso di Xi in favore del libero commercio e contro qualsiasi mezzo protezionistico; ha quindi dichiarato che i politici europei e la stessa Ue devono vedere positivamente i benefici dell’apertura economica cinese e rafforzare la collaborazione con la Cina.
Carl Fey, professore di International business alla Aalto University School of Business di Helsinki, ha accolto positivamente il discorso di Xi sul mercato internazionale, confermando la controtendenza di una possibile ritorsione cinese nei confronti degli ultimi atteggiamenti statunitensi. Fey ha dichiarato che “secondo la mia opinione l’atteggiamento cinese potrà aiutare a rafforzare il dialogo internazionale e potrà diventare arbitro del dialogo stesso”. Fey inoltre ha osservato che le recenti scelte di Washington in tema di dazi vanno contro il mercato globale.
Luigi Gambardella presidente di ChinaEu, associazione basata a Bruxelles che punta a sviluppare business internazionale, ha dichiarato che Xi e quanto emerso in occasione del forum puntano ad attirare investitori stranieri in Cina ma anche stimolano le riforme annunciate, non approvabili in una notte.