Cina. Hong Kong ha invocato i poteri di emergenza contro la variante Omicron

di Alberto Galvi –

Per più di sei mesi Hong Kong ha rilevato zero casi di Covid-19. Tuttavia dal capodanno lunare la variante Omicron ha comportato una crescita esponenziale di contagi, per questa ragione Hong Kong ha invocato i poteri di emergenza contro contro la pandemia.
Un gruppo di esperti della Cina continentale è attualmente a Hong Kong per fornire consulenza sulla risposta da dare alla pandemia, e sta aiutando nella costruzione di strutture mediche di emergenza per far fronte al previsto afflusso di pazienti. Il territorio cinese di Hong Kong è uno dei luoghi più densamente popolati del mondo, cosa che rende impossibile l’isolamento delle persone.
Il presidente cinese Xi Jinping ha detto all’amministrazione di Hong Kong di adottare tutte le misure necessarie per debellare la pandemia provocata dalla variante Omicron, che è la più contagiosa da quando il coronavirus è emerso per la prima volta due anni fa nella città di Wuhan. I poteri di emergenza consentono ai medici della Cina continentale di lavorare a Hong Kong, dove altrimenti non potrebbero operare senza aver superato gli esami locali e le normative sulle licenze.
Negli ultimi due anni la Cina sta governando sempre di più Hong Kong attraverso un’ampia legge sulla sicurezza nazionale e una ristrutturazione politica, che sono state imposte alla città dal massimo organo legislativo di Pechino in risposta alle enormi proteste pro democrazia.
Hong Kong avrebbe dovuto essere una regione semi-autonoma dalla Cina, dopo che il territorio le era stato restituito dal dominio coloniale britannico nel 1997, ma quell’autonomia è venuta a meno negli ultimi anni, quando la Cina ha messo in carcere o in esilio i membri del movimento per la democrazia.
La scorsa settimana la governatrice di Hong Kong Carrie Lam ha anche invocato poteri di emergenza per ritardare la nomina del prossimo leader della città, sempre a causa della pandemia.
Alcuni residenti hanno espresso il loro dissenso nei confronti di misure sanitarie come il divieto di assembramenti di più di due persone, mentre altri si sono messi in lunghe code all’aperto per i test Covid-19 obbligatori.