Cina. La cooperazione con l’Iran entra nella sua fase attuativa, ma non senza difficoltà

di Alberto Galvi

L’accordo di cooperazione globale di 25 anni firmato l’anno scorso tra Iran e Cina è entrato nella fase di attuazione e riguarda settori quali assistenza sanitaria, cultura, energia, infrastrutture, agricoltura, nonché sicurezza informatica e cooperazione con altri paesi.
Firmato a Teheran nel marzo 2021, quando l’ex presidente Hassan Rohani era in carica, l’accordo strategico implica cooperazione economica, militare e di sicurezza, anche se entrambi i paesi sono soggetti a diversi livelli di sanzioni statunitensi.
Hossein Amirabdollahian, nella sua prima visita in Cina come ministro degli Esteri, ha annunciato la notizia dopo un incontro con il suo omologo cinese Wang Yi. Amirabdollahian ha anche consegnato una lettera del presidente Ebrahim Raisi al presidente Xi Jinping.
In un incontro del 14 gennaio scorso in Cina il ministro Wang Yi ha sostenuto gli sforzi per rilanciare l’accordo nucleare del 2015 tra le maggiori potenze e l’Iran. Per compensare le sanzioni statunitensi, l’Iran entra nel progetto della Belt and Road Initiative cinese, la Nuova via della Seta. Tra l’altro negli ultimi tre anni la Cina ha acquistato petrolio iraniano con uno sconto a dispetto delle sanzioni.
I dettagli precisi della cooperazione per la sicurezza sino-iraniana rimangano tuttavia opachi, poiché Pechino sta cercando di coltivare relazioni simultanee con Teheran e con gli Stati del Golfo. Ciò rende necessario che la sua crescente cooperazione bilaterale in materia di sicurezza con l’Iran non agiti le monarchie della regione.
Washington cercherà in tutti i modi di mettere i bastoni fra le ruote a questi accordi. La Casa Bianca non permetterà l’avvicinamento a Pechino dei paesi del Golfo dopo aver mediato alla normalizzazione dei loro rapporti con Israele.