Cina. La Xinhua attacca Di Maio, ‘agli Esteri senza laurea e senza inglese’

di Enrico Oliari

Quando era ministro dello Sviluppo economico ed apriva fra le critiche europee e degli Usa le porte alla Nuova Via della Seta andava benissimo, anche senza laurea e senza conoscere l’inglese.
Oggi, a poche ore dalla nomina a ministro degli Esteri, Luigi Di Maio è stato preso di mira dalla Xinhua, una delle due agenzie di stampa controllate dal Consiglio di stato cinese, cioè dal governo.
L’attacco è arrivato in mattinata, con un lungo pezzo pubblicato in inglese sul sito dell’Agenzia Nuova Cina (Xinhua) nel quale veniva passato al setaccio il Conte bis, e al punto del ministro penta stellato si è potuto leggere che “quella di Luigi Di Maio, capo del Movimento 5 Stelle, è stata una scelta insolita come ministro degli Affari Esteri. Il 33enne Di Maio, che è stato vice primo ministro nel precedente governo Conte, non si è mai laureato, ha competenze linguistiche molto limitate e ha mostrato scarso interesse per le questioni globali nella sua vita pubblica”.
Veritiere o meno che siano tali affermazioni, l’agenzia controllata dallo Stato e non a caso definita nel 2012 da Reporter senza frontiere come “la più grande agenzia di propaganda del mondo”, ha fatto rischiare la governo di Li Kequiang l’incidente diplomatico, tanto che nel giro di poche ore il paragrafo controverso è sparito lasciando solo il nome di Di Maio agli Esteri nella rosa degli altri 20 ministri, ciascuno con la sua biografia.
La Xinhua conta uffici in 140 paesi, ed oltre che in cinese e in inglese ha edizioni in diverse lingue tra cui l’arabo, il russo, lo spagnolo, il francese e il giapponese.

Li Kequiang. (Foto: Notizie Geopolitiche / EO)