Cina. Li Qiang diventa premier

di Alberto Galvi

Li è stato nominato da Xi alla carica di premier, senza voci dissidenti al Congresso nazionale del popolo di Pechino. Li Qiang ha ricevuto voti di conferma da quasi tutti gli oltre 2.900 delegati, il giorno dopo che Xi si è assicurato un terzo mandato quinquennale come presidente.
Li Qiang sostituirà Li Keqiang, che è diventato premier nel 2013 tra grandi speranze di riforme liberali, ma il suo potere è stato frenato da Xi, che ha preferito mettere i suoi alleati in posizioni strategiche chiave.
Li Qiang è uno stretto alleato di Xi, essendo stato il capo del suo staff tra il 2004 e il 2007, quando Xi era segretario provinciale del partito della provincia di Zhejiang, nella Cina orientale. Lo scorso ottobre Li Qiang è stato nominato al ruolo di numero due nel comitato permanente del Politburo durante il Congresso del Partito Comunista, che si tiene ogni cinque anni. Li è meglio conosciuto per aver imposto la scorsa primavera un severo lockdown “zero-COVID” a Shanghai come capo del partito della città.
In tal modo ha dimostrato la sua lealtà a Xi di fronte alle proteste e alle lamentele dei residenti per la mancanza di accesso al cibo, alle cure mediche e ai servizi di base. Xi ha imposto controlli politici e anti COVID più severi, oltre ad avere un maggiore controllo sull’e-commerce e su altre società tecnologiche.
In qualità di premier Li sarà incaricato di rilanciare l’economia cinese, la quale sta ancora emergendo dalla pandemia. Dovrà anche affrontare la debole domanda globale di esportazioni, i persistenti aumenti dei dazi statunitensi, la contrazione della forza lavoro e l’invecchiamento della popolazione. L’economia cinese è cresciuta solo del 3 per cento lo scorso anno e nel giorno di apertura del Parlamento è stato fissato un modesto obiettivo di crescita per il 2023 di circa il 5 per cento, il più basso in quasi tre decenni. Il compito principale di Li quest’anno sarà superare tale obiettivo senza innescare una grave inflazione o accumulare debiti.
Xi ha collocato Li in una posizione chiave nel più grande rimpasto di potere della Cina in un decennio, mentre una generazione di funzionari più orientati alle riforme va in pensione.