Cina. Ucraina: Kuleba vede Wang, ‘pronti a colloqui con la Russia’

La Cina sempre più come attore di mediazione nelle crisi.

di Giuseppe Gagliano

La Cina sta assumendo un ruolo sempre più prominente negli affari internazionali, in particolare nei conflitti globali. Con il calo di influenza degli Stati Uniti, specialmente in vista di un possibile ritorno di Donald Trump alla presidenza, la Cina cerca di presentarsi come mediatore nei conflitti globali. La recente maratona di colloqui ospitata da Pechino, che ha visto la partecipazione di 14 fazioni palestinesi, tra cui al-Fatah e Hamas, è un chiaro esempio di questo nuovo protagonismo cinese.
Il principale risultato di questi colloqui è stato il riconoscimento dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) come unico legittimo rappresentante del popolo palestinese, una posizione ribadita dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Questa mossa include anche una dichiarazione di Pechino riguardante la governance, con l’accordo sulla gestione della Striscia di Gaza e l’istituzione di un governo di riconciliazione nazionale in Cisgiordania, a Gerusalemme e nella Striscia.
Tuttavia l’assenza di un documento finale pone alcuni dubbi sulla concretezza di questi risultati. La Cina ha anche confermato di voler mantenere un ruolo politico rilevante in Medio Oriente, sfruttando il disimpegno statunitense nella regione, specialmente se Trump dovesse tornare al potere.
Le relazioni di “amicizia senza limiti” con Mosca e la crescente influenza in Ucraina sono ulteriori indicatori del crescente peso geopolitico della Cina. La visita del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Guangzhou per discutere con l’omologo Wang di questioni importanti come il ripristino della pace e la cooperazione economica bilaterale segna un significativo avvicinamento tra i due paesi.
Kuleba ha affermato che “noi siamo pronti a colloqui con la Russia e a negoziare in buona fede, ma al momento non vediamo tale disponibilità da parte russa”, anche perché “i negoziati dovrebbero essere seri e finalizzati a raggiungere una pace giusta e duratura”.
Per Wang “La Cina ritiene che la risoluzione di tutti i conflitti debba passare dal tavolo dei negoziati, e che le controversie si debbano risolvere attraverso mezzi politici”, e “anche se i tempi non sono ancora maturi, sia la Russia che l’Ucraina hanno manifestato interesse a negoziati ai vari livelli. E anche se i tempi non sono maturi, noi sosteniamo tutti gli sforzi che contribuiscano alla pace”.
Da Mosca il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha risposto che quella di Kuleba è stata “un’apertura”, e che l’idea di un dialogo sia “in sintonia con la nostra posizione”. Tuttavia “non conosciamo di dettagli, per cui attendiamo chiarimenti”.
Pechino sta quindi sfruttando ogni opportunità per consolidare la sua posizione come attore globale chiave, approfittando del momento di incertezza e ridefinizione degli equilibri mondiali. Mentre gli Stati Uniti sembrano concentrati su questioni interne e sulle relazioni con l’Europa, la Cina avanza la sua agenda diplomatica, proponendosi come un mediatore credibile e influente nei conflitti internazionali e rafforzando le sue alleanze strategiche, sia con la Russia che con l’Ucraina. Questa strategia potrebbe avere implicazioni profonde e durature sulla stabilità e sulla configurazione del potere globale nei prossimi anni.