Cina. Ue ed altri Paesi sanzionano funzionari cinesi per violazioni contro la minoranza uigura

di Alberto Galvi

La Cina ha annunciato ritorsioni nei confronti degli Usa, dell’Ue, del Regno Unito e del Canada dopo l’imposizione di sanzioni a diversi funzionari cinesi per violazioni dei diritti umani contro la minoranza uigura musulmana nella provincia cinese dello Xinjiang. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che le sanzioni statunitensi sono state prese in solidarietà con gli alleati euroatlantici.
Il dipartimento del Tesoro degli Usa sanzionerà due funzionari cinesi. Anche l’Ue e il Regno Unito hanno sanzionato quegli stessi funzionari insieme ad altri due, come pure l’Ufficio di pubblica sicurezza del corpo di produzione e costruzione dello Xinjiang. Dall’altra parte la Cina ha rapidamente reagito con una sua lista nera annunciando le proprie sanzioni contro 10 individui europei e 4 istituzioni.
Tra le persone sanzionate ci sono cinque membri del parlamento europeo, ma Pechino ha anche fatto sapere che non sarà ratificato l’accordo di investimento Ue-Cina concordato a dicembre.
Le sanzioni dell’Ue sono le prime significative inflitte alla Cina da quando è stato imposto l’embargo sulle armi dopo il massacro di piazza Tienanmen del 1989. Ai quattro individui sanzionati saranno congelati i loro beni nel blocco Ue e sarà loro vietato viaggiare all’interno di ogni singolo paese membro. Ai cittadini e alle aziende europee non è consentito fornire loro assistenza finanziaria.
Tutti i 27 governi dell’Ue hanno accettato le sanzioni. Separatamente Blinken, insieme ai ministri degli Esteri di Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Canada, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che afferma le prove degli abusi della Cina nello Xinjiang.
Intanto la Cina continua le operazioni nello Xinjiang per sradicare l’estremismo islamico. La scorsa settimana Zhang Ming, ambasciatore della Cina presso l’Ue, ha affermato che le sanzioni non avrebbero avuto un impatto sulle politiche di Pechino e ha avvertito su possibili ritorsioni.
L’Ue ha anche imposto sanzioni contro torture, esecuzioni e uccisioni in Sud Sudan ed Eritrea, la repressione in Corea del Nord, tortura e repressione contro persone LGBTI le sparizioni forzate in Libia, e oppositori politici in Cecenia e in Russia.