Cipro. Di Maio vede Christodoulides, ‘delimitazione delle zoe attraverso il dialogo, inaccettabile l’intesa Libia – Turchia’

Farnesina

I ministri degli Esteri di Italia, Luigi di Maio, e Cipro, Nikos Christodoulides, si sono incontrati oggi a Roma per discutere tra le varie cose di energia, ovvero delle tensioni in atto nel Mediterraneo orientale dove il presidente turco Recepp Tayyp Erdogan e il presidente libico Fayez al-Serraj hanno disegnato una mappa che spartirebbe fra i due paesi un’ampia zona per lo sfruttamento dei fondali ai fini petroliferi. Un’iniziativa considerata “inaccettabile, che viola i diritti sovrani dei Paesi terzi, che non è conforme alla legge del mare e che non può produrre conseguenze giuridiche per i Paesi terzi”. “Solo attraverso una cooperazione autentica e in buona fede, le risorse naturali nel Mediterraneo beneficeranno tutti i popoli che vivono nella regione”, hanno comunicato i due ministri in conferenza stampa congiunta. Per Di Maio e Christodoulides “le zone economiche esclusive e della piattaforma continentale dovrebbero essere affrontate attraverso il dialogo e i negoziati in buona fede, nel pieno rispetto del diritto internazionale e conformemente al principio delle relazioni di buon vicinato”, per cui è necessario “accelerare l’attuazione della decisione del Consiglio europeo finalizzando le liste sul regime di misure restrittive che colpiscono coloro che sono responsabili o coinvolti nell’attività di trivellazione illegale di idrocarburi nel Mediterraneo orientale”.
Nell’area l’italiana Eni e la stessa Italia hanno interessi, ma il neo-ottamanesimo di Recep Tayyp Erdogan considera tutto il circondato, compreso il Levante, come una propria zona di competenza: Ankara considera la Repubblica di Cipro come secessionista dalla Repubblica Turca di Cipro per cui vede le acque della prima come territorio integrante della seconda. Solo la Turchia riconosce la parte settentrionale dell’isola come stato indipendente, mentre due risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la 541 (1983) e la 550 (1984), hanno sancito l’inesistenza di tale nazione.
Per dare seguito ai propri interessi Roma ha inviato in dicembre nell’area la fregata Federico Martinengo, classe Fremm, insieme ad altre nove unità navali al fine di dimostrare di essere in grado di tutelare i propri diritti e i propri interessi, mossa alla quale Ankara ha risposto piazzando a Cipro del Nord droni ed inviando nell’area proprie navi.