Cipro. Gli Usa revocano l’embargo sulle armi

di Alberto Galvi

Gli Stati Uniti hanno definitivamente revocato a Cipro l’embargo sulle armi. Il presidente Nicos Anastasiades ha ringraziato il senatore democratico del New Jersey Robert Menendez per aver contribuito a revocare la misura. Menendez è il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti. L’embargo è stato introdotto nel 1987 per impedire che una potenziale corsa agli armamenti della Turchia danneggiasse i colloqui di pace con i turco-ciprioti.
La Turchia invase Cipro a seguito di un colpo di Stato nel 1974 finalizzato all’unione con la Grecia, e in quello stesso anno Cipro fu divisa in due parti. Precluso l’accesso alle armi statunitensi, Cipro si è rivolta alla Russia per procurarsi elicotteri d’attacco Mi-35, carri armati T-80 e sistemi missilistici antiaerei Tor-M1. Più di 35mila soldati turchi si trovano oggi nel terzo settentrionale di Cipro, l’autoproclamatasi Repubblica Turca di Cipro del Nord.
Ankara ha esortato gli Stati Uniti a riconsiderare la revoca dell’embargo, avvertendo che la mossa danneggerebbe gli sforzi per un accordo di pace a Cipro, e porterebbe a una corsa agli armamenti sull’isola che minerebbe la stabilità dell’intera regione. Gli Stati Uniti valuteranno annualmente se Cipro rispetterà le condizioni per la revoca dell’embargo.
Tra queste, sancite dall’EMSEPA (Eastern Mediterranean Security and Energy Partnership Act) approvato dal Congresso Usa nel 2019, è compresa l’attuazione di normative antiriciclaggio e il divieto alle navi militari russe di accedere ai porti per il rifornimento e la manutenzione. Cipro ha vietato alle navi da guerra russe di utilizzare i suoi porti all’inizio di marzo in seguito all’invasione dell’Ucraina. Inoltre l’accordo sottolinea il sostegno degli Stati Uniti a legami sempre più stretti tra Grecia, Cipro e Israele. Questo punto dell’accordo è stato sempre di più rafforzato per via delle recenti scoperte nell’area di giacimenti di gas offshore.