Saipem 12000: l’Ue avverte Erdogan, ‘rispetti le regole internazionali’. Alfano vede Cavusoglu

di Guido Keller –

E’ ancora bloccata a circa 50 chilometri a sud-est dell’isola di Cipro la nave-piattaforma Saipem 12000, bloccata dalle autorità turche nonostante l’azienda italiana fosse in regola con licenze e permessi rilasciati dalla Repubblica di Cipro. Per impedire le trivellazioni esplorative il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha avviato esercitazioni militari nelle acque davanti alla Repubblica Turca di Cipro, cioè la parte settentrionale dell’isola autoproclamatasi indipendente nel 1974, riconosciuta solo dalla Turchia e guidata da un governo fantoccio che risponde ad Ankara.
D’altro canto Erdogan ha reso noto all’indomani della sua visita in Italia del 5 febbraio di aver avvertito sia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sia il premier Paolo Gentiloni della propria contrarietà ad operazioni di trivellazione nel Mediterraneo orientale, “poiché i lavori per il gas naturale in quella regione rappresentano una minaccia per Cipro del Nord e per noi”.
Le diplomazie sono al lavoro per arrivare a capo della vicenda, e l’ad. di Eni, Claudio Descalzi, ha precisato che “Non ci aspettavamo che accadesse perché siamo assolutamente molto dentro l’Economic zone di Cipro”. Si noti che nell’area l’Eni ha già “trivellato due pozzi in analoghe condizioni e non ci è successo assolutamente niente”. “Probabilmente – ha continuato Descalzi – la tensione è salita per altri motivi e quindi la nave è stata bloccata. Stiamo aspettando, so che è un discorso che ci riguarda ma non direttamente con gli interventi, perché è un discorso fra Paesi: fra Cipro, la Turchia, la Comunità Europea, l’Italia. Penso che stiano discutendo a quel livello. Noi aspettiamo. Chiaramente non possiamo aspettare per sempre”.
Da parte italiana si è giustamente scelto di mantenere un profilo basso e di non mettere muro contro muro; della cosa è stata interessata l’Unione Europea, la stessa in cui il “sultano”turco vorrebbe portare il suo paese, e la portavoce del capo della Commissione Juncker, Mina Andreeva, ha avvertito che “Il governo di Ankara deve rispettare la sovranità degli Stati membri in materia di acque territoriali e spazio aereo” . “La Turchia – ha continuato – si deve impegnare in modo inequivocabile verso le relazioni di buon vicinato ed evitare ogni sorta di frizione, minacce o azioni diretta contro uno Stato membro . Queste minacce danneggiano le relazioni di buon vicinato e una soluzione pacifica alla disputa con Cipro”. “L’Ue sottolinea la necessità di rispettare la sovranità degli Stati membri sulle loro acque territoriali e spazi aerei”.
Bruxelles ha poi inviato una lettera ufficiale al ministero degli Esteri turco in cui si legge che “La Turchia continua a contestare la legalità internazionale, violando in modo flagrante i diritti di sovrani della Repubblica di Cipro nel Mediterraneo orientale. Chiediamo alla Turchia di desistere da ulteriori azioni illegali e di rispettare i suoi obblighi derivanti dalla legge internazionale”… “La condotta provocatoria della Turchia non è coerente con la condotta di un Paese che è candidato all’adesione all’Ue”. “Accogliamo – concludere la missiva – con favore la calma e la posizione composta della Repubblica di Cipro, che ribadisce il suo ruolo come pilastro di stabilità nel Mediterraneo orientale”.
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha incontrato a Kuwait City, a margine della riunione ministeriale della Coalizione anti-Daesh, il ministro degli Affari Esteri turco Mevlut Cavusoglu. L’incontro fa seguito a un colloquio telefonico intercorso tra i due ieri mattina, durante il quale il ministro Alfano aveva già sollevato la questione della piattaforma Saipem 12000. Alfano ha rappresentato al suo omologo l’aspettativa italiana di individuare una soluzione condivisa nel rispetto del diritto internazionale e nell’interesse sia dell’Eni, sia dei Paesi della regione, sia delle due comunita’ cipriote. I due ministri oggi hanno concordato sulla necessità di tenere conto dei rispettivi interessi nazionali e delle preoccupazioni dei rispettivi governi. Ciò anche allo scopo di preservare il necessario clima di fiducia per possibili ulteriori progetti in campo energetico, oltre a quelli in essere.

Mevlut Cavusoglu. (Foto Notizie Geopolitiche).