COLOMBIA. Trattative di pace: le Farc per la liberalizzazione delle droghe o incentivi per non produrle

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catatumbo pabloLa Colombia potrebbe seguire la via dell’Uruguay e della Bolivia in materia di liberalizzazione o di legalizzazione delle droghe: a proporlo in seno alle trattative che da ormai si protraggono da un anno a l’Avana fra le Farc e il governo di Bogotà è stato il portavoce dei ribelli marxisti, Pablo Catatumbo, il quale ha spiegato che la richiesta potrebbe essere inserita nei negoziati per le trattative di pace. “Dobbiamo basarci sull’adesione volontaria (all’astenersi dalla coltivazione, ndr.) non sulla repressione – ha spiegato Catatumbo -. Incentivi ai contadini che vogliono cambiare tipo di coltura, regolamentazione statale per chi continuerà a coltivare coca e marijuana”.
I coltivatori di piante da coca, oppiacei e marijuana si trovano nelle zone interne del paese, dove hanno rifugi proprio i miliziani delle Farc: i contadini sono costretti alla fame ed a vivere in condizioni di indigenza in quanto taglieggiati proprio dai ribelli per mantenere la guerriglia, sfruttati dai trafficanti che pagano poco la materia prima e combattuti dall’esercito, su pressione degli Stati Uniti.
Catatumbo, rifacendosi al presidente progressista boliviano, Evo Morales, ha spiegato che le droghe “fanno parte della cultura dell’America indio-latina, per l’uso medicinale, terapeutico e sociale” e che la politica repressiva del governo colombiano spinge i contadini fra le braccia dei narcos, in quanto il rischio è “la miseria per chi perde l’unica fonte di denaro”.