Come Putin si è guadagnato la fiducia delle Forze Armate

di Giampaolo Sordini

Se guardiamo alla storia, vedremo che l’esercito in URSS consisteva in un piccolo numero di soldati professionisti ed un numero enorme di coscritti per 3 anni, ridotta poi a 2 anni. In termini numerici l’esercito era molto grande, ma in termini di efficacia ed efficienza, alla fine degli anni ‘80 ed inizi anni ’90, era ridotto ai minimi storici. Dopo gli anni ’90 l’esercito russo è letteralmente crollato. Molti ufficiali sono stati allontanati, posti in congedo o si sono congedati, tra cui molti ufficiali generali contrari all’esercito di massa. Solo poche persone di spicco sono rimaste in servizio nelle forze armate della “nuova” Russia. Nel contempo anche la fornitura di materiale era scarsa e la coscrizione obbligatoria era vissuta come un peso e mal digerita.

Ricordiamo poi che la Russia dopo gli anni ’90 ha subito o si è andata a cercare crisi economiche, politiche e conflitti devastanti, come la prima guerra cecena 1994-1996, la crisi finanziaria del 1998, la seconda guerra cecena tra il 1999 ed il 2009, la crisi economica e la guerra nell’Ucraina orientale del 2014, e l’ulteriore crisi finanziaria del 2017.
Nel frattempo qualcosa inizia a muoversi tra i vertici. Il 6 novembre 2012 il generale dell’esercito Sergei Kuzhugetovich Shoigu, viene nominato ministro della Difesa della Federazione Russa al posto del dimesso Anatoly Serdyukov. Shoigu, che è un delfino di Vladimir Putin, viene anche nominato vice capo del gruppo di lavoro interdipartimentale, sotto il presidente della Russia, per monitorare l’attuazione delle riforme contenute nell’ordine di difesa dello stato e l’attuazione del programma statale sugli armamenti. Sin da subito Sergei Kuzhugetovich Shoigu si disfa dei generali contrari alle riforme, richiama quelli “allontanati ingiustamente dalle vecchie cariatidi”, creandosi una corte di pretoriani fedelissimi a lui ed al presidente Putin. Nel 2012 arriva Gerasimov Valery Vasilievich, nominato Capo di Stato Maggiore Generale delle Forze Armate della Federazione Russa, primo vice ministro della Difesa della Federazione Russa. Poi il 7 gennaio 2013, Sadovenko Yuri Eduardovich viene nominato Vice ministro della Difesa della Federazione Russa, capo di Stato Maggiore del ministro della Difesa della Federazione Russa.

Sergei Shoigu.
Il programma di armamenti statali 2011-2020 costituiva la base per l’ammodernamento delle forze armate russe e ammontava a 20,7 trilioni di rubli, equivalenti a circa 700 miliardi di dollari statunitensi per l’intero periodo o, in altre parole, il bilancio annuale per Forze armate statunitensi. Neanche la metà di questo budget è stato allocato fino al 2018 e tenendo conto dei risultati dell’operazione in Siria, del basso prezzo del petrolio, delle sanzioni occidentali a seguito dell’annessione della Crimea e dell’interferenza nella guerra in Ucraina, è diventato evidente che la Russia non poteva sostenere il programma di armamenti a lungo termine. Pertanto, nel dicembre 2017, il presidente russo Vladimir Putin ha approvato un nuovo programma di armamento statale per il periodo 2018-2027, trasformato poi in piano decennale 2020-2030 con un budget leggermente più alto di quello del programma precedente.
Dopo l’insediamento il ministro Shoigu, appoggiato da Putin e rafforzato dal suo entourage, ha iniziato la sua politica di riforme delle forze armate russe apportando una serie di cambiamenti significativi per creare un nuovo esercito che soddisfacesse appieno i requisiti moderni ed orientandosi sui militari professionisti. Shoigu si rifà al motto del comandante russo Generalissimo Suvorov: “Combattere non per numero, ma per abilità”. Il servizio militare per coscrizione rimane ma è ridotto ad un anno, questi soldati servono nelle unità di addestramento e non vengono utilizzati in combattimento. La maggior parte dei soldati dopo aver servito per un anno diventano riservisti ma molti passano volontari sotto contratto. La vita militare, non è più mal digerita, ma diventa una vera vocazione (o posto di lavoro) per molti giovani.

Ma facciamo ora una breve analisi dei settori in cui Shoigu è intervenuto per assicurare a Putin un esercito fedele.
– Retribuzione del personale. L’indennità in denaro è piuttosto alta rispetto ai civili. Inoltre, per aumentare gli stimoli all’arruolamento, vengono introdotte, in aggiunta agli emolumenti di base, varie indennità per il servizio: in località remote, località disagiate, fuori dalla Russia e per la partecipazione alle “campagne”.
– Personale. I volontari attualmente costituiscono il 97% circa degli effettivi delle unità da combattimento, “il passaggio ad un esercito dotato di equipaggiamento moderni richiede personale professionale con conoscenze e abilità fondamentali nell’uso di nuove armi”. Alta anche la presenza di personale femminile in tutti i servizi.
– Disciplina. La persecuzione dei casi di “nonnismo” con provvedimenti esemplari, ha migliorato lo stile di vita nelle caserme.
– Equipaggiamento. Tutti, indistintamente, ricevono equipaggiamento nuovo, di buona fattura ed in quantità. Per le unità speciali o reparti in sedi disagiate viene distribuito materiale ad hoc.
– Addestramento. L’intensità dell’addestramento al combattimento è stata notevolmente aumentata, come sono aumentate le norme di sicurezza che hanno portato ad un drastico calo gli incidenti. Vengono effettuati ripetuti controlli improvvisi nelle unità condotti da team composto da personale qualificato. Ad ogni risultato di rilievo corrisponde un premio, vuoi in denaro, vuoi in beni materiali o servizi o trasferimenti in unità scelte.
– Welfare. Costruzione di nuove caserme con standard abitativi elevati. Per le famiglie, assegnazione di alloggi nelle sedi di servizio, infrastrutture scolastiche, centri commerciali privilegiati, strutture ricreative e sportive, centri medici multidisciplinari. Anche il vitto ha fatto un notevole salto sia nella qualità che nel confezionamento, i cuochi vengono spronati con gare con premi.
– Morale. I giovani che si affacciano alla vita militare sono seguiti sin dai primi passi da una commissione militare che dà loro supporto attraverso personale qualificato quali, insegnanti, psicologi, economi, politologi… Molta enfasi viene data alla storia passata ed alla guerra patriottica, i veterani tornano a sfilare nelle loro logore divise con orgoglio e vengono citati ad esempio ad i giovani. Non a caso l’opera di recupero di 30 T-34/85 laotiani ed assegnati ad un battaglione carri costituito ad hoc nella 4ª Divisione Carri Guardia “Kantemirovskaja”.
– Religione. Il popolo russo è sempre stato molto religioso, i vertici politico militari hanno sfruttato a loro favore la religiosità con la reintroduzione del servizio religioso cristiano ortodosso nelle forze armate. Nel 2015 veniva istituito il Centro di Educazione Spirituale Militare, dove formare il clero militare, filiale dell’Università militare del Ministero della difesa della Federazione Russa. Il 9 maggio 2020, 75mo anniversario della Grande Vittoria è stato inaugurato, nel parco Patriot nel distretto di Odintsovo della regione di Mosca, la cattedrale delle forze armate della Federazione Russa. Non vi è cerimonia ufficiale senza la presenza e benedizione delle armi da parte del cappellano militare (военный священник). Di recente l’apertura anche ad altre religioni.
– Campagne mediatiche. Team specializzati nella diffusione delle informazione e negli arruolamenti, si muovono in lungo ed in largo per il paese. Nell’anno 2020, le iscrizioni a scuole e accademie militari sono aumentate di 7,5 volte. Nelle università, che ne erano sprovviste, sono stati creati i dipartimenti militari e società scientifiche militari che consentono agli studenti di studiare e nel contempo di ripagare le spese prestando servizio volontario nell’esercito. Come forma di servizio educativo Shoigu ha creato l’Associazione Nazionale del Movimento Sociale Patriottico Militare Nazionale del “Giovane Esercito” che opera su due fasce d’età: i più giovani – dai 10 ai 13 anni ed i più anziani – dai 14 ai 17 anni. L’associazione sta conseguendo risultati di crescita molto apprezzabili e “sforna” ogni anno sempre più volontari.
– Aspettative. Il personale coscritto al termine del servizio può chiedere di passare volontario a tre anni. Il personale volontario a tre anni può chiedere una ulteriore rafferma sino ad un massimo di 6 anni o transitare, tramite concorso nel ruolo sergenti. I sergenti possono essere selezionati o concorrere per le accademie. Gli ufficiali conseguono un titolo di studio universitario. Tutti, al termine del servizio prestato, se congedati senza disonore, ricevono dei titolo di facilitazione all’inserimento nel modo del lavoro.

La riforma Putin/Shoigu non si ferma, ma continua ad investire risorse economiche sulla componente del personale, Napoleone Bonaparte disse: “Chi non vuole nutrire il suo esercito, nutrirà quello di qualcun altro”. Questa frase è rilevante nel pensiero di Shoigu, che in un discorso rivolto ai membri della Duma ed al Comandante in capo supremo delle forze armate della Federazione Russa –Putin- dichiarò: “Finché ci sono armi sulla terra, l’esercito deve essere nutrito ed equipaggiato”.

* Nato a Pordenone il 2 aprile 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Strategiche presso l’Università degli Studi Torino, si è arruolato nell’Esercito Italiano nel 1977 frequentando la Scuola Militare Nunziatella, l’Accademia Militare di Modena, la Scuola Applicazione di Torino diventando Ufficiale di Fanteria specialità Bersaglieri.
Ha prestato servizio in diversi reparti sul territorio nazionale. Nel corso della carriera militare ha espletato tutte le funzioni di comando sino al livello di battaglione e poi si è occupato prevalentemente di Cooperazione Civile-Militare (Operazioni & Piani). In ambito multinazionale ha prestato servizio presso il Corpo d’Armata di Reazione Rapido Tedesco Olandese a Muenster (GE), quello Italiano a Solbiate Olona (VA) ed infine come Capo Ufficio Operazioni e Piani presso l’HQs del Multinational Cimic Group.
Ha frequentato: NATO Long Range Reconnaissance Patrol Course, NATO NATO Joint Targeting Course, NATO Force Protection Course, NATO Crisis Management Course, NATO Information Operation Course, ACO Combat Readiness Evaluation Course for Land Forces, NATO Operations Course, NATO JOPG Comprehensive Operation Planning Course, NATO Strategic/Operational CIMIC Course, NATO Tactical CIMIC Course, NATO CIMIC Liaison Course, NATO CIMIC Functional Specialist Course.
È conoscitore della lingua inglese, spagnola e francese.
In ambito internazionale ha preso parte a numerose esercitazioni NATO ed alle operazioni NATO nei Balcani, Afghanistan e Libia. Nel novembre 2013 è stato collocato nella riserva.
Divorziato, con due figli, Roberto e Francesco, attualmente vive a Porcia (PN) e si dedica allo sport come Direttore Sportivo & Tecnico di una società di rugby, inoltre collabora con varie associazioni culturali
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