Comore. Legislative: vince il partito CRC del presidente Assoumani

di Alberto Galvi

Si è votato nei giorni scorsi per le elezioni legislative nelle isole Comore, un paese dell’Africa orientale che ha avuto una storia politica instabile dall’indipendenza del 1975, con 4 colpi di stato effettuati e con più di 20 tentativi falliti.
La campagna elettorale si è trasformata in uno scontro tra il CRC (Convention for the Renewal of Comoros), di Azali Assoumani e l’Orange Party del suo ministro degli Interni, Mohamed Daoudou, per la mancanza di un sostegno alla loro coalizione. Il leader di un altro partito della coalizione, Abdou Soulé Elbak del SDP (Social Democratic Party) delle Comore-Dudja, ha invece denunciato il comportamento egemonico del CRC.
Il partito del presidente Azali Assoumani ha ottenuto 17 dei 24 seggi, mentre gli altri 2 seggi sono stati assegnati ai partiti della coalizione presidenziale. Azali è salito al potere con un colpo di stato, poi ha governato tra il 1999 e il 2006 ed è stato eletto successivamente nel 2016.
Il presidente delle Comore con una elezione anticipata è stato di nuovo rieletto nel 2019 al primo turno, con il 59,09% dei voti. Questa elezione è stata segnata dalla violenza e dalle accuse di irregolarità. Nell’ultima tornata elettorale delle elezioni legislative del 2020, gli osservatori dell’Unione africana hanno invece decretato che le elezioni si sono svolte in un clima pacifico anche se l’affluenza è stata bassa.
I partiti dell’opposizione hanno boicottato le votazioni dopo aver dichiarato di non aver ottenuto garanzie di elezioni trasparenti, libere e democratiche. I dubbi sono emersi dopo le precedenti elezioni presidenziali del marzo 2019. Il presidente ha negato le accuse in questa tornata elettorale e si è rammaricato dell’assenza dell’opposizione alle elezioni.
I suoi rivali hanno sempre contestato questi risultati denunciando irregolarità diffuse, condivise anche dalla maggior parte degli osservatori internazionali come quelli della COMESA (Common Market for Eastern and Southern Africa) e dell’EASF (Eastern Africa Standby Force). La Ceni (Commission électorale nationale indépendante) ha annunciato che sarà necessario un secondo turno di votazione, e che avrà luogo il 23 febbraio per assegnare i restanti 5 seggi.
Ricordiamo che Assemblea unicamerale delle Comore è formata da 33 seggi, di cui 24 membri sono eletti direttamente a maggioranza assoluta in 2 turni se necessario e 9 membri sono eletti indirettamente dalle 3 assemblee delle 3 isole (Grande-Comore, Anjouan, Mohéli) di cui è composto l’arcipelago. I parlamentari sono eletti per un mandato di 5 anni.
Con la vittoria in queste elezioni il presidente delle Comore, Azali Assoumani ha ulteriormente consolidato il suo potere, dopo la riforma costituzionale mediante referendum del 2018, che ha consentito di modificare la legge per cui un presidente può adesso essere eletto per 2 mandati consecutivi di 5 anni ciascuno e non più uno solo.
In questo modo è stata modificata la presidenza di turno all’interno delle isole per porre fine alle crisi separatiste che hanno reso instabile l’arcipelago. Con queste nuove disposizioni, il capo dello stato potrebbe ora rimanere al potere fino al 2029, in caso di vittoria alle elezioni del 2024.