di Enrico Oliari –
Dopo il via libera della Piattaforma Rousseau il premier incaricato Giuseppe Conte ha sciolto la riserva ed ha portato al Quirinale la lista dei ministri del suo governo bis.
Per gli Esteri Conte ha voluto scommettere sull’ex vicepremier, ex ministro del Lavoro e numero uno del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio, 33 anni, nonostante questi, a differenza dei suoi predecessori, non avesse esperienza nel settore chiave della diplomazia e della politica internazionale come neppure una formazione in tal senso. Conte ha certamente dovuto rispondere ad equilibri di palazzo, ma non è detto che la nomina di Di Maio debba per forza rappresentare il tallone d’Achille del nuovo governo, anche perchè troverà alla Farnesina dirigenti, funzionari, consiglieri ed impiegati seri e collaudati. E’ tuttavia naturale pensare che il ruolo del penta stellato sarà sotto la lente d’ingrandimento di diplomatici di ogni risma, colossi industriali, potenze economiche ed esperti di crisi dell’intero globo.
Il governo sarà così formato:
Giuseppe Conte, premier;
Riccardo Fraccaro (M5s) sottosegretario alla Presidenza del Consiglio;
Luciana Lamorgese (tecnico) all’Interno;
Roberto Gualtieri (Pd) all’Economia;
Luigi Di Maio (M5s) agli Esteri;
Nunzia Catalfo (M5s) al Lavoro;
Dario Franceschini (Pd) alla Cultura (avrà anche la delega al Turismo);
Francesco Boccia (Pd) agli Affari regionali;
Vincenzo Spadafora (M5s) allo Sport;
Alfonso Bonafede (M5s) alla Giustizia;
Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa;
Stefano Patuanelli (M5s) allo Sviluppo;
Teresa Bellanova (Pd) alle Politiche agricole;
Sergio Costa (M5s) resta all’Ambiente;
Paola De Micheli (Pd) alle Infrastrutture;
Lorenzo Fioramonti (M5s) all’Istruzione;
Roberto Speranza (LeU) alla Salute;
Federico D’Incà (M5s) ai Rapporti con il Parlamento;
Paola Pisano (M5s) all’Innovazione tecnologica;
Fabiana Dadone (M5s) alla Pubblica Amministrazione;
Giuseppe Provenzano (Pd) al Sud;
Elena Bonetti (Pd) alle Pari Opportunità;
Enzo Amendola (Pd) agli Affari Europei.
