Corea del Nord. Crolla una galleria del sito nucleare: 200 morti

di Marco Pugliese

La notizia è circolata solo in questi giorni, ma il fatto risale agli inizi di ottobre: una galleria del sito nucleare militare di Pungguye-ri, nella parte settentrionale della Corea del Nord, è franato uccidendo almeno 200 persone. Alla base del crollo vi sarebbe il test atomico dello scorso 3 settembre di circa 150 chilotoni, il quale fu sufficiente a creare un terremoto di magnitudo 6,3. La navi Usa nel Pacifico e le stazioni di rilevazione nello scenario registrarono poi una serie di terremoti derivanti dall’esperimento nucleare con bomba all’idrogeno, un insieme di scosse che hanno fatto crollare una delle gallerie di collegamento situate sotto il monte Mantap, quasi certamente vetuste e prive di un’adeguata manutenzione, risalenti agli Anni ’70 del secolo corso. Anche la stessa montagna ha rischiato di collassare, e il sudcoreano Nam Jae-cheol, capo della Korea Meteorological Administration, l’agenzia che sovrintende anche sui terremoti, ha dichiarato in un’audizione parlamentare a Seoul che un’altra esplosione nucleare avrebbe potuto far crollare la montagna intera con il rilascio di materiale radioattivo.
Un report trasmesso dall’emittente giapponese Asahi ha indicato che in un primo momento vi erano rimaste intrappolate un centinaio di persone, un altro centinaio sarebbero successivamente state sepolte da un secondo crollo durante le attività di soccorso. Il monte Mantap risulta assai indebolito nel sottosuolo e la fuga di radioattività (con relativo fallout sotto pressione) sarebbe stata quasi inevitabile.
La ricostruzione dell’accaduto è basata su una fuga di notizie e sull’attività di analisi sempre più fitta degli aerei spia Usa. Gli Stati Uniti infatti da circa venti giorni stanno monitorando con satelliti, droni ed aerei spia qualsiasi piccola variazione in territorio nordcoreano, da leggersi nella minaccia di un’azioen preventiva espressa dal presidente Donald Trump. Da quanto si è appreso il regime ha compito di recente esercitazioni d’evacuazione delle città.