Corea del Nord. Kim invita in visita Moon, che accetta. Gli sgarbi di Pence

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Il presidente sudcoreano Moon Jae-in aveva messo nella sua campagna elettorale la riapertura dei rapporti con la sorella Corea del Nord, e l’organizzazione della partecipazione degli atleti nordcoreani è stata l’occasione per iniziare un’opera di riavvicinamento, che comunque “non esula dalla questione del nucleare”.
A PyeongChang per i Giochi è arrivata la potente sorella del leader nordcoreano, Kim Yo-jong , la quale oggi ha consegnato a Moon Jae-in l’invito ufficiale a recarsi in visita nella capitale Pyongyang, cosa a cui il presidente sudcoreano ha già risposto positivamente. “Spero – ha detto Kim Yo-jong ripresa da Anna Fifield del Washington Post – che Pyongyang e Seul diventino più vicine nei cuori dei coreani e che possano portare unificazione e prosperità nel prossimo futuro”.
Un riavvicinamento da sempre in programma, tanto che entrambi i paesi hanno un ministero per la Riunificazione, per quanto Pyongyang e Seul siano ufficialmente in guerra fin dal 1950, e l’armistizio raggiunto nel 1953 non è mai stato trasformato ufficialmente in pace.
E’ palese che il presidente nordcoreano Kim Jong-un stia giocando d’astuzia, dal momento che da un lato tende una mano ai “nemici” sudcoreani, dall’altra minaccia gli Stati Uniti in primis con il programma missilistico e atomico.
Un atteggiamento che gli Usa guardano con sospetto, anche perché la tensione permette floridi guadagni con la vendita di armi e comunque in Corea del Sud sono presenti 38mila militari statunitensi: il vicepresidente Michael Pence lo ha voluto far presente saltando la cena prima della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali, dove sarebbe dovuto sedersi a tavola con Moon Jae-in e il capo delegazione del Nord, Kim Yong-nam. Arrivato in ritardo, Pence si è fermato in sala 5 minuti per i saluti poi, incrociando il capo della delegazione del Nord, ha tirato dritto.