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Nuovo lancio di missili da parte del regime nordcoreano, una realtà quasi settimanale che ormai non fa più notizia. Si è trattato di due missili a corto raggio che, come hanno riportato i media sudcoreani, hanno volato per 330 chilometri per poi inabissarsi nelle acque del Mar del Giappone.
L’agenzia ufficiale nordcoreana Knca ha riferito che al test era presente il leader Kim Jong-un, ed ha definito il lancio come “super grande”.
La Corea del Nord ha annunciato ieri di essere pronta a nuovi colloqui con gli Stati Uniti, ma nella realtà tali test vanno letti nell’impazienza di trovare una soluzione alle sanzioni che stanno strangolando il paese. Lo scoglio è sempre lo stesso: mentre la Corea del Nord sarebbe disposta a cedere sul proprio programma nucleare ma condizione che la denuclearizzazione riguardi l’intera penisola (cosa tra l’altro appoggiata dal russo Vladimir Putin), Trump vorrebbe che a cedere fosse solo la Pyongyang, come pure di continuare a mantenere in Corea del Sud il contingente di 33mila militari nonché armi di ogni genere. Ed ovviamente di proseguire nelle esercitazioni militari congiunte minacciando di fatto la Corea del Nord.
