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Il leader nordcoreano Kim Jong-un si è incontrato con il presidente cinese Xi Jinping, al quale ha espresso le sue preoccupazioni sulla fase di stallo in cui si trovano i colloqui con la Casa Bianca. Il paese è letteralmente strangolato dalle sanzioni, ed al raccolto di cereali mancano 1,3 milioni di tonnellate necessarie per sfamare la popolazione.
L’incontro di Hanoi del febbraio scorso di Kim e Donald Trump era stato un disastro. Il faccia a faccia di 45 minuti non aveva permesso di superare scogli importanti come il rientro delle sanzioni e la denuclearizzazione strutturale della Corea del Nord, a cominciare dallo smantellamento del rettore di Yongbyon, cioè della fucina di armi atomiche principale del regime. Kim aveva tuttavia garantito al presidente Usa la disponibilità a sospendere le attività nucleari e missilistiche, cosa che sembra esserci stata se non si considerano alcune notizie contraddittorie girate sulla stampa della Corea del Sud e del Giappone.
Sia da parte Usa che da parte nordcoreana non era mancato il proposito di proseguire con il dialogo, ma l’argomento di maggiore frizione è continuato ad essere quello della denuclearizzare di tutta la penisola, una condicio sine qua non per il presidente nordcoreano, mentre per Trump, che in Corea del Sud ha ancora oggi 33mila militari nonché armi di ogni genere, a cedere avrebbe dovuto essere solo il regime nordcoreano.
Esprimendo a Xi il suo disappunto, il presidente nordcoreano ha detto, ripreso dalla tv giapponese Nhk, che “Abbiamo fatto passi attivi per poter risolvere il problema della penisola coreana, ma dal paese nostro interlocutore non abbiamo potuto ottenere risposte che facciano progredire” le cose. Kim ha tuttavia garantito che “persevereremo con la denuclearizzazione”, in quanto “intendiamo raggiungere un risultato sulla base di un compromesso con i paesi interessati e procedendo nel processo di dialogo sul problema della Penisola coreana”.
Da parte sua Xi ha affermato che “contribuiremo per quanto possibile a realizzare condizioni di sicurezza e sviluppo per la Corea del Nord”.
