Corea del Nord. La Russia si propone come mediatrice

di Francesco Cirillo

La Russia tende la mano della diplomazia a Washington proponendosi quale mediatrice nel tentativo di risolvere la crisi nordcoreana. Il ministero degli Esteri russo ha infatti riportato che Sergei Lavrov ha discusso telefonicamente con il segretario di Stato Usa Rex Tillerson della questione nucleare della Corea del Nord offrendosi come mediatore, proprio nel giorno in cui Washington ha varato ulteriori sanzioni che vanno a colpire due scienziati responsabili del programmi missilistico e atomico, nella fattispecie Kim Jong-sik, esperto di razzi, e Ri Pyong-chol, ex comandante dell’aeronautica. Un’iniziativa che appare di difficile spiegazione, dal momento che è improbabile che i due esponenti nordcoreani possiedano conti o società negli Usa.
Invece le sanzioni approvate il 23 dicembre dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che prevedono il blocco dei commerci di alcuni beni come il petrolio e il rimpatrio dei lavoratori nordcoreani dall’estero, hanno alzato ulteriormente la tensione tra la Corea del Nord e gli Usa. Cina e Russia, che si sono opposte al blocco totale richiesto dagli Usa, continuano a spingere per il dialogo e chiedono uno stemperamento degli animi. In particolare Pechino chiede il “doppio stop”, ovvero che la Corea del Nord interrompa i test missilistici, e che gli Usa sospendano le esercitazioni militari continue in Corea del Sud.
In occasione di un’intervista al canale russo RT, Lavrov ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero fare il primo passo verso il dialogo poiché sono la parte più ragionevole tra le due, interrompendo le esercitazioni e i preparativi bellici nella regione.