Corea del Nord. Test missilistici: Seul, ‘i nordcoreani siano saggi’

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Dopo il palese fallimento del vertice di Hanoi tra il presidente Usa Donald Trump ed il collega nordcoreano Kim Jong-un, sempre più voci indicano il regime di Pyongyang essere impegnato nei preparativi per il lancio di missili balistici. Settimana scorsa la stampa statunitense ha riportato le immagini satellitari, scattate il 22 febbraio sul sito nordcoreano di Sanumdong, le quali mostrerebbero una ripresa delle attività militari, ed oggi il portavoce del ministero degli Esteri sudcoreano Kim In-chul ha spiegato all’agenzia di stampa Yonhap che “Ci sono preoccupazioni per notizie su Dongchang-ri”, sito missilistico ricostruito di recente dopo che lo scorso anno era stato in parte smantellato. Kim In-chul ha invitato i nordcoreani ad “essere saggi” e a “non usare questa cosa come leva nei negoziati”, ma è difficile i movimenti di Kim Jong-un i limitino alle semplici minacce.
D’altro canto il regime nordcoreano si è dimostrato disposto a collaborare ma non a cedere su due punti, ovvero la denuclearizzazione di tutta la penisola coreana, mentre Trump la vorrebbe per la sola Corea del Nord, e l’abbattimento delle sanzioni internazionali.
Calandosi nell’ottica dei nordcoreani bisogna ricordare che i due paesi, la Corea del Nord e la Corea del Sud, sono ancora ufficialmente in guerra in quanto non è mai stata firmata la pace dal conflitto 1950 – 1953, ed allora era stato sottoscritto semplicemente un armistizio tra le forze Onu a guida Usa (in rappresentanza della Corea del Sud), la Cina e la Corea del Nord. Contestualmente nel sud gli Usa hanno 33mila militari nonché armi di ogni genere.