Corea del Nord. Test missilistico, condanna “cauta”. Alfano sospende l’accredito dell’ambasciatore di Pyongyang

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Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha definito un “successo” il lancio effettuato ieri di un missile intercontinentale Hwasong-15, inabissatosi in mare a 250 chilometri dalle coste del Giappone.
Al di là delle proteste dei vicini, in particolare del Giappone e della Corea del Sud, l’atteggiamento della comunità internazionale appare essere cauto in funzione di possibili trattative per stemperare la crisi, e dalle diplomazie viene riconosciuto lo stato di avanzamento del programma missilistico nordcoreano, anche perché gli esperti hanno appurato che il vettore, in grado di portare testate nucleari, ha volato più in alto dei precedenti ed è in grado di coprire una gittata di 13mila chilometri.
E’ la presidenza di turno italiana a guidare la riunione di oggi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove gli Usa contano di introdurre nei confronti del regime di Pyongyang nuove sanzioni, magari il blocco del traffico commerciale marittimo, come ha prospettato ieri il segretario di Stato Rex Tillerson.
Condannando il nuovo test, il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha affermato che “Si tratta dell’ennesima chiara violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di una seria minaccia alla stabilità regionale, nonché alla pace e alla sicurezza internazionale. La ripresa dei test missilistici della Repubblica Democratica Popolare di Corea e il continuo sviluppo delle relative tecnologie e di quelle nucleari militari – sottolinea il ministro – rappresentano un’aperta sfida al regime internazionale di non proliferazione e costituiscono motivo di fortissima preoccupazione. Ciò conferma la fondatezza della decisione italiana di interrompere le procedure di accreditamento dell’ambasciatore della Repubblica Democratica Popolare di Corea a Roma”.
Alfano ha spiegato che al Consiglio di sicurezza “l’Italia interverrà sia a titolo nazionale per ribadire la condanna del lancio di un missile balistico nord-coreano e la necessità di una reazione ferma e coesa della comunità internazionale, sia in quanto Presidente del relativo Comitato sanzioni per svolgere il briefing periodico sull’attuazione delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. La Repubblica Democratica Popolare di Corea deve immediatamente abbandonare lo sviluppo del proprio programma missilistico e nucleare, desistendo dal dannoso percorso di autoisolamento e di sfida alla comunità internazionale. L’Italia continuerà a fare la sua parte per una risposta ferma e coesa in ambito europeo ed internazionale”.
La posizione della Russia, paese che confina con la Corea del Nord, è stata espressa dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, il quale ha affermato che “naturalmente, un altro lancio di un missile è azione provocatoria che provoca un’ulteriore crescita della tensione”, per cui “Condanniamo questo lancio”, ma “speriamo che tutte le parti interessate possano mantenere la calma”.