Corea del Nord. Washington mira a proteggere Seoul e Tokio dalla ripresa dei test nucleari

di Alberto Galvi

Gli Stati Uniti e i suoi alleati regionali sono preoccupati della ripresa dei test nucleari della Corea del Nord. Quest’anno la Corea del Nord ha condotto test sulle armi a un ritmo senza precedenti, sparando più di due dozzine di missili balistici a corto e medio raggio nelle ultime settimane, incluso un missile che ha sorvolato il Giappone.
Nel corso di una conferenza stampa a Tokyo il primo vice ministro degli Esteri sudcoreano Cho Hyun-dong ha reso noto insieme al vice ministro degli Esteri giapponese Takeo Mori e al vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman della necessità di una risposta senza precedenti se la Corea del Nord portasse avanti il suo settimo test nucleare.
Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno offerto pochi dettagli su quali nuove misure potrebbero adottare in risposta alla ripresa dei test nucleari. In maggio Cina e Russia hanno posto il veto al Consiglio di sicurezza dell’Onu a una richiesta delle Nazioni Unite di imporre più sanzioni alla Corea del Nord per i suoi ripetuti lanci di missili, dividendo di fatto l’assemblea per la prima volta da quando ha iniziato a sanzionare Pyongyang nel 2006.
La Corea del Nord è nelle fasi finali dei preparativi per il suo il settimo test nucleare e questo potrebbe indurre il Consiglio di Sicurezza a chiedere sanzioni più severe, anche se non è chiaro se la Cina e la Russia metteranno di nuovo il veto, date le pessime relazioni con gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali a causa della guerra in Ucraina e delle tensioni per Taiwan.
“La Corea del Nord deve capire che gli Stati Uniti sono impegnati per la sicurezza della Corea del Sud e del Giappone, con la capacità di difesa nucleare, convenzionale e missilistica”, ha affermato Sherman. La preoccupazione è infatti per la nuova politica nordcoreana sulle armi nucleari adottata a settembre, che potrebbe accrescere la possibilità dell’uso arbitrario di tale tipologia di armi.
A settembre la USS Ronald Reagan, scortata dal suo gruppo navale, ha condotto esercitazioni militari congiunte con le forze sudcoreane in risposta a un test di missili balistici nordcoreani. Come reazione la scorsa settimana Pyongyang ha sparato centinaia di proiettili di artiglieria al largo delle sue coste, in quello che ha definito un importante avvertimento al civico sudcoreano.
Va detto che i due paesi sono ancora ufficialmente in guerra. Infatti non è mai stata firmata la pace dal conflitto 1950 – 1953, ed allora era stato sottoscritto semplicemente un armistizio tra le forze Onu a guida Usa (in rappresentanza della Corea del Sud), la Cina e la Corea del Nord.
Anche il Giappone si è unito alla Corea del Sud nell’avviso di un possibile test nucleare della Corea del Nord nel prossimo futuro. I funzionari giapponesi e sudcoreani si sono incontrati e hanno discusso i modi per migliorare i legami tra i loro paesi.