di Guido Keller –
Non si placano le tensioni politiche e sociali in Corea del Sud, e anche oggi è stata una giornata di manifestazioni e di proteste, dopo il tentativo di arresto del presidente Yoon Suk-yeol. Questi aveva tentato un mese fa di introdurre la legge marziale e di instaurare un regime autoritario, ma poi i deputati, compresi quelli della maggioranza, lo avevano messo sotto impeachment il 14 dicembre privandolo dei poteri presidenziali. Nei confronti di Yoon la magistratura ha poi emesso un mandato di arresto con le accuse di insurrezione e tradimento, ma i tre poliziotti arrivati a casa sua ieri si sono ritrovati la resistenza degli agenti di sicurezza e soprattutto un muro di sostenitori. Chiamati i rinforzi da entrambe le parti, 30 poliziotti si sono visti contro 200 agenti della sicurezza e i numerosi manifestanti pronti alla violenza, motivo per cui si sono dovuti ritirare rinunciando all’arresto del presidente.
Il 27 dicembre gli era succeduto pro tempore il premier Han Duck-soo, anche questi finito sotto impeachment per aver sostenuto l’iniziativa di Yoon e per essersi opposto alla nomina da parte del Parlamento dei tre giudici che si sarebbero dovuti occupare del caso. Al momento il ruolo di presidente della Corea del Sud è ricoperto dal ministro dell’Economia Choi Sang-mok.
Migliaia di manifestanti si sono radunati oggi sia presso il complesso residenziale del presidente, sia nei presso della Porta di Gwanghwamun a Seoul per chiedere il ritiro delle accuse e la riabilitazione di Yoon, ma nella capitale sudcoreana è orma il caos, con cortei dei sindacati, il particolare il Kctu, e oppositori che si sono assembrati per chiedere l’applicazione del mandato d’arresto.
Un po’ ovunque si sono registrati tafferugli, con qualche arresto e il ricorso alle cure sanitarie per qualche ferito.
L’iniziativa di Yoon di indire la legge marziale era dovuta alla convinzione che l’influenza della Corea del Nord, con cui il paese è formalmente in guerra dal 1953, si sarebbe infiltrata nelle forze di opposizione di centrosinistra.