Coronavirus. Aiuti da tutto il mondo. E c’è chi lo fa in modo discreto e chi abbonda di propaganda

di Enrico Oliari –

La solidarietà internazionale si muove verso l’Italia colpita duramente dall’emergenza coronavirus. Una solidarietà gradita ma non sempre gratis, è bene sottolinearlo, come pure va detto che aerei cargo carichi di mascherine, ventilatori e personale sanitario stanno arrivando da tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, da Cuba ai paesi europei, alla Russia.
C’è poi chi lo fa in modo discreto, nella logica dell’oggi tocca a me domani a te, come stanno facendo molti paesi europei. E c’è chi invece preferisce infarcire il tutto di abbondante propaganda, ben sostenuta dalla dialettica populista nostrana. La stessa dialettica che sui social giura dell’inesistenza delle ong di fronte all’emergenza italiana, quando Medici Senza Frontiere, Emergency e Action Aid si sono date subito da fare già nelle prime zone rosse. I media nei giorni scorsi hanno dato notizia dell’ospedale da campo donato nei giorni scorsi dalla ong statunitense cristiano-evangelica Samaritan’s Purse: attivato a Cremona, l’ospedale è del tutto autosufficiente, conta 60 posti letto più 8 di terapia intensiva.
Secondo la Cnn il governo italiano avrebbe chiesto aiuti agli Stati Uniti, paese che sta per essere investito dallo tsunami epidemico, e ad Aviano è atterrato in queste ore un C-130J Super Hercules dell’86mo stormo Airlift Wing con un sistema mobile di stabilizzazione dei pazienti, una quarantina in situazione grave.
Da Cuba sono arrivati a Malpensa 53 tra medici e infermieri diretti al nosocomio di Crema, ma sono Cina e Russia le più interessate a far presente attraverso una propaganda ben studiata il proprio contributo umanitario.
I camion con gli aiuti e i presidi sanitari sbarcati da nove Ilyushin 76, bestioni dell’epoca sovietica in grado di trasportare 45 tonnellate di merci, hanno sulle portiere due cuori con le bandiere di Italia e Russia e la scritta in tre lingue “Dalla Russia con amore”, un messaggio che scalda per bene i populisti nostrani.
La Cina, che sembra essere uscita definitivamente dall’incubo, sta mandando di tutto, dal personale sanitario alle mascherine ai ventilatori per la respirazione assistita. Le prime a muoversi erano state le fondazioni legate a grossi gruppi come Alibaba, ma poi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è riuscito ad acquistare quantitativi maggiori di merci, e ieri ha annunciato che “Da mercoledì inizieranno ad arrivare 100 milioni di mascherine dalla Cina, così come comunicato nei giorni scorsi. Partirà un primo lotto da sei milioni e poi venti milioni di mascherine ogni settimana. Questo dimostra che l’Italia non è sola e che coltivare amicizie con altri Stati è fondamentale”. Con riferimento alle polemiche nostrane ed europee di un anno fa, quando aveva ricevuto il presidente cinese Xi Jinping aprendo il ricco mercato europeo alla Nuova Via della Seta.