Coronavirus. Crollo dei voli aerei: la Itala, ‘servono 200 miliardi’

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La Iata (Air Transport Association), che raggruppa 290 compagnie aeree di 190 paesi, ha reso noto attraverso il suo direttore generale, Alexandre de Juniac, della necessità per il settore aereo civile di aiuti pubblici per una cifra compresa fra i 150 e i 200 miliardi di dollari. Per de Juniac gli interventi dovrebbero essere attivati attraverso “prestiti garantiti dagli Stati o dalle banche centrali”, ma anche una decisa riduzione delle tasse aeroportuali. Di sorvolo e sui passeggeri.
Brian Pearce, capo economista della Iata, ha detto che le compagnie hanno liquidità per tre mesi “per coprire quei costi fissi non evitabili”. Ha tuttavia osservato che al momento non vi è per la maggior parte delle compagnie il rischio di bancarotta in quanto “erano molto redditizie prima” dell’emergenza coronavirus.
Per la Iata si assisterà ad un calo di passeggeri per questo anno del 16%, con perdite superiori ai 113 miliardi di dollari stimati nei giorni scorsi, mentre prima del crollo ci si aspettava utili per quasi 30 miliardi di dollari, cioè i ricavi complessivi pari a 872 miliardi di dollari rispetto agli 838 miliardi del 2019.
Alcuni costi caleranno per la riduzione del costo dei carburanti e per il minor numero di voli in circolazione.
In Italia, complice la chiusura di alcuni scali e il divieto di circolare, il traffico passeggeri è diminuito del 90%.