Coronavirus. E’ allarme in Iran, 16 nuovi contagi in Italia

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Mentre si individuano in Italia 16 nuovi casi di contagiati dal coronavirus Covid-19, 14 in Lombardia e 2 in Veneto che si vanno ad aggiungere ai tre ricoverati a Roma, è allarme in Iran, dove si ritiene che l’infezione si sia radicata soprattutto nella città santa di Qom. Sono già cinque i morti accertati nel paese mediorientale, i primi due anziani già debilitati, ma si contano già 18 casi accertati e 750 sospetti. Si tratta tuttavia di dati ufficiali che si intersecano con la giornata elettorale e il rischio di bassa affluenza alle urne, per cui si teme che la realtà sia più grave. A Qom sono rimaste oggi chiuse scuola ed università, ed i passeggeri dei voli provenienti dalla Repubblica Islamica sono sottoposti a controlli rafforzati. Si ritiene che a portare il virus a Qom siano stati lavoratori cinesi impiegati nella città da un milione di abitanti. L’Iraq ha chiuso la frontiera con l’Iran.
A Seul, in Corea del Sud, le autorità sanitarie hanno confermato cento nuovi casi, portando il totale a 204, mentre in Cina il bilancio è di 75mila contagiati e di 2.200 morti, compreso un medico 29enne che aveva posticipato le nozze per rimanere in prima linea.
In Ucraina il ministro della Sanità, Zoryana Slaletska, ha deciso di trascorrere i 14 giorni di quarantena con i suoi concittadini evacuati da Wuhan quale segnale verso la sassaiola che ha investito ieri i 6 autobus con 45 ucraini e 27 stranieri riportati nel paese dalla Cina: dopo che si era sparsa la falsa notizia della presenza di contagiati, all’esterno dell’ospedale manifestanti hanno appiccato numerosi incendi e lanciato pietre contro i mezzi.
Tornando all’Italia c’è da segnalare un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che sospende le attività pubbliche e lavorative nelle aree interessate dall’infezione. Aperti solo i negozi con generi prima necessità a Codogno, epicentro di 14 casi, per cui ad essere interessata è una popolazione che comprende i comuni limitrofi per un totale di 50mila abitanti invitati ad autoporsi in quarantena ed a uscire di casa solo se necessario, “perché l’obiettivo essenziale è quello di circoscrivere l’area, trattenere il virus in una specifica area geografica”.
Due i casi a Vo’ Euganeo, nel padovano, ricoverati all’ospedale di Padova.